Somma Lombardo, 30 dicembre 2020

Silvio Pezzotta in bici sulla neve

ASD Velo Club Sommese : Lassù fino a Superga

L’appuntamento è alle 7 a Maddalena presso la sede della sommese, ci arrivo con un po’ di anticipo , è buio completo e ancora non c’è nessuno , la macchina segna 6 gradi , scarico la bici e mi vesto con tutto quello che ho . A poco a poco arrivano anche gli altri , arriva anche Mario che si guarda in giro un po nervosamente per controllare se ci siamo tutti , è merito suo se iniziamo questa piccola avventura , partenza da Somma con obbiettivo la basilica di Superga dopo circa 130 km . Aderiamo in 14 componendo un gruppo bello eterogeneo con età dai 15 ai 78 anni ringrazio gli azzurri della sommese che mi ospitano io sono qui con la mia maglia arancione del Nazionale.

Avremo anche una macchina di appoggio con Giampero che si occuperà del sostegno morale e piu’ tardi ci raggiungerà il furgone con Silvio del quale non posso che apprezzare la straordinaria disponibilità.

Stiamo pedalando , comincia a fare giorno , tremo un po dal freddo , sui canali schiviamo qualche ramo a terra ricordo del fortunale del giorno prima , salendo a Oleggio finalmente il primo sole , passa il freddo , ed è subito campagna piemontese che conosciamo bene , le prime risaie .

Si fila che è un piacere viaggiamo guidati dal gps di Roberto , un aggeggio elettronico guidato da un satellite che ad un certo punto ha una bella pensata, ci fa svoltare a sinistra in una stradina secondaria ,una meraviglia , risaie a destra e sinistra , nessuna auto , il nulla . Attraversiamo paesi sconosciuti , tutti uguali, le case posizionate lungo la strada , la piazzetta in porfido , la chiesa, la gente contadina , gli animali, il famoso paesaggio bucolico.

Come da tradizione si arriva alla sosta caffe’ , ci raggiunge la macchina di appoggio con Gianpiero ed e’ subito atmosfera goliardica che ci fa ripartire con entusiasmo, cosi’ ci ritroviamo presto nella periferia di Torino . Dobbiamo immetterci su di una arteria trafficata , cominciano i semafori , ad un certo punto mentre sono fermo ad un semaforo alzo lo sguardo e davanti a me sulla collina vedo una sagoma inconfondibile , è proprio la basilica; già arrivati ?

Eh, non proprio , dobbiamo girare tutto intorno alla collina per arrivare all’attacco della salita, a questo punto abbiamo percorso poco piu’ di 120 km in piano e non siamo particolarmente stanchi, mancano gli ultimi 5 km , ma si ,che vuoi che sia. Inizio per primo la salita anche perché so di essere il piu’ lento su questo terreno , sorpresa positiva , non sento mal di gambe , dietro di me salgono gli altri , ma riconosco subito la salita , è la stessa che fanno i professionisti , mi vengono in mente gli arrivi di alcuni giri del Piemonte dove atleti giovani e navigati , salgono su zigzagando , oppure scattano per poi piantarsi subito dopo , salgo lentamente ,mi volto ,sono sempre tutti li dietro , perché nessuno mi sorpassa ?

VC Sommese in bici da Somma a Superga

Finalmente qualcuno mi passa , ecco che mi passa anche Francesco , tiene sempre quel suo rapporto duro che sembra Bugno.

Lo ritrovero’ due tornanti dopo , una sosta tecnica ma in realtà forse si è un pò piantato , dopo un inizio al 10 % si sale poi al 13 con due strapponi al 18 % , la mia fortuna è che quest’anno ho montato il pacco dietro con il 32 , e questo mi salva , mi passa anche Michele , ricordo di averlo sempre visto affrontare le salite con estrema facilità , ma qui mi affianca , mi saluta , anche lui ansima e si allontana , ma piano piano , cosi’ farà anche Dario che era alle mie spalle lo vedo allontanarsi al rallentatore .

Piu indietro c’è Angela , qui dobbiamo fare una premessa , ha una bici di annata , non porta scarpette con attacco e monta il 28 come massimo rapporto , immagino la fatica. La macchina di appoggio è ferma a metà percorso , passa Angela e qualcuno le grida : “dai fermati ti portiamo su noi…” , lei non risponde ma stacca piano piano la mano destra dal manubrio, stà per alzare il dito medio per un gesto inequivocabile , ma poi si ricorda di essere stata una maestra , si contiene e alza il dito indice facendolo oscillare in un chiaro segno di diniego.

La fatica si fa sentire , Roberto che mi ha passato mi dice che manca ancora un km e mezzo, mi sembra un enormità , ad un tornante trovo il furgone con Silvio che dice a tutti : allarga allarga…… , viene il mente il consiglio del ct Cassani che ricorda di percorrere il tornante piu’ largo possibile per respirare un po, io allargo ma non succede niente , speriamo di farcela. Ma poi improvvisamente dietro una semicurva a destra ecco la basilica .

Prima di scendere dalla bici faccio un paio di giri nel piazzale per ricuperare, le gambe mi tremano un po , ma mi riprendo subito , le facce degli altri sono tirate i commenti sono …. non credevo fosse cosi’ duro…… Arriva ancora qualcuno , c’e anche Angela che ha tenuto duro , ma c’era da dubitarlo ?

Finalmente…Superga!

Una breve visita al cippo che ricorda la tragedia del grande Torino , ed è ora di scendere al ristorante . Carichiamo le bici e saliamo sul furgone , alla guida Silvio, il furgone va giù veloce , troppo veloce , sono seduto proprio sopra l’assale posteriore, ad un certo punto ogni volta che frena sento un rumoraccio sotto di me, sono i freni che grattano , forse si sono surriscaldati , insomma alla fine arriviamo al ristorante e non nascondo di essere sceso provando un certo sollievo.

A pranzo siamo in 19 , tutti belli vicini vicini , immagino il focolaio che potrebbe nascere se qualcuno è positivo, meglio non pensarci , troviamo il classico menu piemontese, risotto, ravioli brasato ecc , ottimo e ce lo gustiamo in allegria come sempre.

Purtroppo il pranzo è finito, anzi no , a sorpresa ci dicono che c’è anche il dolce , guardiamo in fondo al salone, avanza a fatica il cameriere con il carrello dei dolci, non è un carrello è una portaerei , mai visto tanto ben di Dio , torte monumentali , la cheesecake è alta una spanna .

Ma ho già mangiato in abbondanza , meglio non rischiare problemi e cosi’ faccio una scelta minimale , tre mezze pesche , le osservo e le assaggio , sono imbevute di liquore e sopra hanno una morbida mousse al cioccolato e amaretto e poi granella di pistacchio, semplicemente deliziose .

Siamo di nuovo sul furgone ,si torna, autostrada , acceleratore a palla….. , tutti conosciamo quanto sia noiosa la Milano Torino , ma nessuno dorme , per tutto il viaggio si parla ,si discute , ma non della giornata passata , ma della prossima che verrà , perché i ciclisti sono cosi’ si mettono subito tutto alle spalle e progettano , progettano ….continuamente , dove si va’ l’anno prossimo ?

Pezzotta e tutto il gruppo biancazzurro

Padova, lo Stelvio , ma dai facciamo Santiago de Compostela e il mortirolo e lo zoncolan ? ……. Non si finisce mai , intanto torniamo con i piedi per terra , dopodomani di nuovo in bici , caffe’ dalla Maria.

Luigi Zarini

 

Di Bernardi Vito

Il mondo del cilcismo locale e nazionale ha trovato una nuova e qualificata vetrina online. Si tratta del sito www.pedaletricolore.it, fondato e diretto da Vito Bernardi, giornalista pubblicista, conosciuto da tutti nell'ambiente delle due ruote. Nelle sue pagine, Bernardi raccoglie notizie, comunicati stampa, immagini di corse, atleti, società, dirigenti, e la più ampia informazione su quello che accade quotidianamente nell'Alto Milanese, ma anche a livello nazionale ed internazionale