Lonate Pozzolo (Varese), 01 Maggio 2025

Verso il conclave: Raymon Leo Burke il gran tessitore, Timothy Dolan il papabile
I cardinali Burke e Dolan
di Fabrizio Iseni*
Non un sudamericano, ma un americano. Non si può escludere che anche il prossimo Papa “venga” da oltre oceano. Non “dalla fine del mondo”, bensì dal “nuovo mondo”. O per lo meno, c’è chi lavora per raggiungere questo epilogo.
Nel Conclave che si riunirà mercoledì 7 maggio alle 16.30, saranno 133 gli elettori (2, pur avendo garantito la loro presenza, non saranno a Roma per motivi di salute) del prossimo Pontefice e tutti i continenti del globo avranno almeno una rappresentanza tra gli scranni della Cappella Sistina. Ogni continente poi ha un dominus, che gli anglofoni definirebbero kingmaker, e che in questi giorni pre Conclave lavorano non solo sui nomi, ma anche sui temi cruciali che dovranno essere affrontati nel prossimo papato.
Tra i cardinali americani – e non solo americani – il gran tessitore è sicuramente Raymond Leo Burke. Il porporato, nato nella contea di Richland, nello stato del Wiscnonsin e con origini nord irlandesi, è stato considerato l’anti-Bergoglio e molto vicino al papa teologo Ratzinger. Rimasto, sarebbe meglio dire messo, ai margini durante il papato di Francesco – per volontà dello stesso Pontefice – ora raccoglie il consenso di chi vuole una Chiesa più solida, più sicura e più romana. Eppure, il suo nome, che fino a pochi giorni fa era (e forse lo è ancora) tra i papabili più accreditati, da qualche giorno continua a circolare non come quello del vincitore designato, bensì come il possibile ago della bilancia – vero kingmaker appunto – in grado di orientare la scelta e far cambiare i piani di chi, invece, sta lavorando su una figura papale più progressista o comunque in continuità con Bergoglio. E’ al momento silenzioso il fronte che fa riferimento al Cardinale “della tradizione”, del quale fanno parte porporati nordamericani, alcuni africani e del Nord Europa che hanno in comune una visione negativa sull’eredità “politica” lasciata da Francesco. Silenzioso, ma operoso.
Comunque nella rosa dei papabili c’è un prelato statunitense. Si tratta di Timothy Dolan, arcivescovo di New York. Lo spessore del potere di Dolan è forse inferiore a quello di Burke, anche se ha già avuto modo di saper comunicare in modo efficace utilizzando i media senza snobbare i social. La narrazione lo descrive più conservatore rispetto a Francesco e come il “preferito” da Trump. I due, infatti, si sono incontrati in San Pietro nei giorni del funerale di Francesco. Lui però in una recente intervista alla Nbc News ha dimostrato di saper tenere a distanza le etichette e di lasciar trasparire in maniera chiara il suo pensiero. A proposito del futuro Pontefice dixit: «Il Papa dovrà avere il cuore caldo di Francesco, più chiarezza nell’insegnamento, più raffinatezza della tradizione della Chiesa, più approfondimento dei tesori del passato». In poche parole, ha tracciato il profilo del prossimo successore di Pietro. Che, dovrà fondere la vicinanza pastorale di Bergoglio e imprimere un’impronta dottrinale più forte.
*editore di Malpensa24
burke dolan conclave papa – MALPENSA24