Si trovano davanti in un numero che varia ma sempre minimo e si parte all’avventura come hanno fatto oggi in 11 che hanno messo tra loro e gli inseguitori un vantaggio sempre oscillante tra i 2’15” e i 2’50”, un gap che è sembrato abbastanza annullabile per il gruppo.
Ma oggi non è stato così, vuoi per l’altissima media (kmh 46,549) che per la determinazione dei fuggitivi dove c’erano corridori come il trentino Gianni Moscon (Astana) alla ricerca del “risultato” e come anche il belga Lionel Taminiaux (Alpecin-Deceuninck) ma anche gli altri componenti il plotone di 11 corridori in fuga, tutti, naturalmente, speranziosi in un risultato favorevole.
In effetti il “trattore”, come lo chiamano amabilmente i suoi fans, ha tentato l’affondo ma la Movistar ha subito reagito e ripreso Moscon.
Poi sono il belga Taminiaux e Giulio Van Den Berg (EF) a tentare la sortita e gli va bene.
Poi in prossimità del traguardo la volata che premia Lionel Taminiaux, 26 anni (nato il 21 maggio 1996 a Lovanio) alla sua terza vittoria in carriera.
Buone sensazioni anche per Gianni Moscon, una top ten, un risultato che lo proietta verso la prossima stagione con buone sensazioni.
E dopo questa 5° tappa che costituisce anche il classico “giro di boa” della corsa a tappe malese, le classifiche parziali rimangono invariate con Ivan Sosa (Movistar) in maglia gialla, Max Kanter in maglia Celeste e Mohd Zarif in maglia rossa di leader GPM. In maglia bianca un corridore asiatico col simbolo del primato riservato appunto ai corridori di queste latitudini.
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