Milano, 21 Febbraio 2018
Breve intervista al Sig. Alfredo Zini, Candidato Elezioni Regionali Lombardia per la carica di Consigliere Regionale nelle liste P.D.
Signor Zini, si presenti anagraficamente
Alfredo Zini, 50 anni milanese, ristoratore, ciclista, Consigliere del Comitato Regionale Lombardo della Federazione Ciclistica Italiana, Coordinatore delle Imprese Storiche eCampione Italiano Giornalisti Ciclisti
La Sua passione per il ciclismo data lontano nel tempo, quando iniziò ad interessarsi di rapporti, cambio di velocità, medie orarie, selle e pedali ?
Grazie della domanda, devo tornare indietro di molti anni, avevo 10 anni …direi parecchio tempo fa, si, la mia prima bicicletta una Bianchi regalata dai miei genitori. Poi la passione è continuata come corridore fino alla categoria Elite, poi con ruoli organizzativicome collaboratore della Domus di BG e poi di RCS Sport società organizzatrice del Giro d’Italia, e da oltre un anno Consigliere del Comitato Regionale Lombardo della Federazione Ciclistica Italiana.
Le Sue più grandi soddisfazioni in questo mondo?
Sicuramente la mia prima vittoria nella categoria C giovanissimi ad Opera, poi le soddisfazioni ed emozioni sono ogni volta che seguo un corsa, una presentazione di una squadra, un evento legato al ciclismo, il cuore mi batte forte sempre.
Ora che si è candidato alle elezioni per il Consiglio Regionale della Lombardia e che sicuramente conosce i problemi del mondo del ciclismo, cosa promette, cosa propone ai suoi potenziali Elettori?
Le promesse elettorali le faccio fare ad altri, il mio impegno se siederò nel Consiglio Regionale sarà quello di promuovere la pratica sportiva e fare sempre più spazio allo sport nella destinazione delle risorse del bilancio regionale, in particolare per il ciclismo. Dobbiamo costruire un Palazzo dello Sport nell’Area Metropolitana Milanese che preveda una pista coperta per far disputare gare internazionali e riportare così una kermesse come la 6 Giorni. Dobbiamo ridare finalmente vita al Vigorelli, che purtroppo ancora oggi è quasi fermo, praticamente inutilizzato se non a spot e solo grazie al grande impegno degli amici del Comitato Vigorelli e delle società coinvolte. Mi impegno a far concludere il Giro d’Italia sempre a Milano, e soprattutto a riportare sui nostri territori gare ciclistiche che purtroppo non si disputano più da tempo, istituendo un tavolo di confronto con gli organizzatori e le società. Sono convinto che il ciclismo possa ripartire anche da eventi che si sono dimenticati. Infine,dobbiamo rivedere la Legge Regionale N°26 del 2014, per intenderci quella sullo Sport.
Cosa l’ha maggiormente preoccupata in questi ultimi anni, sempre dal punto di vista sportivo e ciclistico?
Mi preoccupano molto il poco rispetto per i ciclisti sulle strade e la mancanza di impianti sportivi, la violenza che ruota anche intorno al mondo dello sport.
Quali, se ci sono state, secondo Lei, sono le mancanze da addebitare alla politica che hanno ostacolato ed ostacolano il progresso del ciclismo?
Le mancanze ci sono e sono visibili a tutti, innanzitutto la poca sensibilità nel capire le esigenze delle società e degli organizzatori, i bandi per richiedere i contributi sono incomprensibili e non mettono nelle condizioni dipartecipare. Bisogna tornare ad una valutazione seria di chi opera nel mondo dello sport, in particolare quello del ciclismo, la burocrazia e la richiesta continua di tasse e oneri per gli organizzatori fanno passare la voglia di proseguire ad organizzare gare.
I frequenti casi di doping venuti a galla, come possono essere combattuti per il bene della gioventù che vuole avvicinarsi al ciclismo?
Il doping secondo me si combatte nelle scuole, con la cultura e l’educazione, insegnando il valore del benessere psicofisico e dell’agonismo come fattore di sana competizione. Non si possono cercare scorciatoie illegali per ottenere dei risultati sportivi, la vita vale molto di più di una coppa o di una medaglia.
E l’altro grave problema che ostacola il buon andamento della diffusione di questo sport, la mancanza di aree o circuiti protetti, come può essere risolto?
Consentendo alle società di utilizzare gratuitamente spazi e piste di allenamento pubblici, i comuni per esempio possono destinare aree per un paio di giorni la settimana prevedendo ordinanze di chiusura delle strade.
Tutti parlano di verde, di lotta allo smog, all’inquinamento, al risparmio energetico etc. etc….ma Consigliere Zini, non pensa sia un po’ come scoprire l’uovo di Colombo? Incentivando la pratica del ciclismo iniziando dalle scuole dove potrebbe essere un’ottima idea inserire il ciclismo tra le discipline di educazione fisica da praticare nelle ore preposte….?
Si, deve essere un impegno serio da parte della politica, bisogna partire da qui per far capire che la bicicletta può e deve diventare un mezzo di trasporto per combattere l’inquinamento e far crescere i nostri bambini con responsabilità e rispetto per il ciclista, visto anche che saranno gli automobilisti del futuro. Ma soprattutto la bicicletta deve essere considerata uno strumento peril nostro equilibrio e benessere psicofisico, oltre che da rilanciare come porta di accesso allo sport agonistico.
Consigliere Zini, non Le ho ancora chiesto per che partito si è Candidato. Non l’ho fatto prima sia per non condizionare la lettura di qualche Lettore sia per non fare dimenticare loro il simbolo. Lo illustri Lei ora anche a chiusura di questa breve intervista.
Finalmente, era la domanda più attesa… a parte le battute mi candido nel Partito Democratico nel collegio di Milano e Provincia, lo so bene che non sarà facile far digerire a tutti questa scelta, ma credo che, a parte il colore politico, la scelta deve essere fatta sulla persona. Molti dei Vostri lettori mi conoscono da anni, non sono un uomo di promesse, ma adoro fare le cose per raggiungere traguardi concreti…e si sa che per passare sotto lo striscione dell’arrivo bisogna fare un percorso che prevede TV, GPM e tanta fatica, ma che con la spinta degli amici ciclisti il percorso diventa secondario rispetto al risultato finale per il bene comune.
W il ciclismo in tutte le sue forme, un ringraziamento a tutti gli atleti, organizzatori, appassionati e famiglie che ogni giorno lavorano per il nostro ”mondo” del ciclismo. #piùbiciclettapertutti #senzabicinonsostare
Ringraziamo l’Amico Alfredo Zini per la cortesia che ci ha usato e della quale siamo onorati conoscendo la Persona da oltre vent’anni con reciproca stima e, consentitemelo, anche di affetto.
Come tale, anche a nome di mia moglie, gli auguro il successo che merita anche per il bene del ciclismo perchè è “Uno che se ne intende!!”
Forza Alfredo!
Vito Bernardi – www.pedaletricolore.it