Legnano, 15 Settembre 2020
Everesting…..conosciamolo…..!
L’Everest, la montagna più alta al mondo, con i suoi 8848 metri domina tutto quello che ci sta intorno, da lassù vede le cose da un altro punto vista, in quel luogo tutto è in equilibrio, non ci sono differenze, non ci sono pregiudizi, la natura è la padrona incontrastata. Molti hanno provato a sfidarla, tanti ci sono riusciti, altri sono stati respinti e altrettanti ne sono diventati parte.
Ma noi non siamo alpinisti. Noi andiamo in bicicletta, un mezzo leggero, che ti permette di muoverti in agilità tra le difficoltà, di raggiugere luoghi magnifici dove la natura incontaminata è ancora la principale protagonista. Le ruote scorrono veloci, asfalto, terra, sassi.. pedalata dopo pedalata la bici sale sempre più in alto, lei non si stanca mai, è la tua fedele compagna di viaggio e ti porterà ovunque tu voglia.
L’Everesting consiste nel coprire il dislivello totale dell’Everest in una salita, percorrendola fino a raggiungere i suoi 8848 metri.
Una pazzia per i più, impossibile per altri, una sfida molti, un sogno per me.
Ed eccoci qua, il mio/nostro Everesting sulla montagna di casa, il Campo dei Fiori, 9km per 690 metri di dislivello da percorrere per 13 volte.
E così, stiamo vivendo il nostro sogno, pedalando nel buio della notte, in salita e in discesa, ti senti parte di tutto quello che ti circonda e la natura ti accoglie tra le sue grandi braccia offrendoti uno spettacolo diverso ad ogni risalita. Più si pedala e più ti senti parte di essa, più leggero, libero, la fatica non si percepisce, la strada scorre veloce sotto le nostre ruote verso la realizzazione di un sogno.
Gli amici, i compagni di viaggio, le persone che ci sostengo dopo ogni salita, rendono tutto più facile e bello, rendono tutto più speciale.
E siamo di nuovo qui, il sole tramonta e il buio ci accoglie per la seconda volta.
Noi, le nostre bici, la strada scorre sempre inesorabile sotto quelle sottili ruote, che pur essendo così piccole sono capaci di portarti in posti molto lontani.
L’ultima salita, ormai ci siamo, pochi minuti alla cima. 8830.. 8840.. 8845.. 8848!!
Dopo 15 ore e 20 minuti e 232 km, siamo arriva in cima alla montagna più alta del mondo.
Da qui la vista è fantastica. Ci si sente liberi da ogni cosa, leggeri e pronti a spiccare il volo per un’altra cima, verso un altro sogno, consapevoli delle proprie forze e debolezze, consapevoli delle nostre capacità e che la nostra mente è molto più forte di quello che crediamo ed essa può spingerci ovunque le chiediamo di portarci.
Si conclude così il mio/nostro Everesting, uno dei viaggi più belli della mia vita, un sogno che si realizza.
Ma tutto questo è stato possibile non solo grazie a me, che pedalata dopo pedalata, salita dopo salita ho raggiunto gli 8848 metri dell’Everest.
Chi mi ha sostenuto, per tutto la giornata, per una salita, per qualche minuto, per un semplice… dai dai forza!. Senza di loro probabilmente il sogno non si sarebbe realizzato e invece grazie a loro è tutto più speciale.
Non posso non iniziare da Lei, la mia compagna, Greta, che mi sostiene ogni giorno e ad ogni pazzia che mi passa per la testa, nonostante tutto e tutti è sempre lì, in prima linea e mi dà la forza per fare quello che faccio.
Denise e Samuele, che con le loro gopro e macchine fotografiche hanno immortalato ogni momento, correndo a destra e sinistra, se e giù, sistemando luci e inquadrature meglio che in un film di Hollywood!
Silvia e Marco che non ci hanno fatto mancare niente al ristoro dopo ogni salita! Complimenti a Marco che ci ha accompagnato per qualche salita e ha superato le sue aspettative! Mai sottovalutarsi, bisogna sempre avere fiducia in sé stessi.
Sara e la sua family che hanno contribuito a fare assistenza allo stand e hanno tifato alla grande ad ogni arrivo.
Marco, altro compagno di avventura, partito con noi alle prime luci dell’alba, ce l’hai messa tutta, purtroppo la sfortuna ti ha giocato un brutto scherzo e hai dovuto rinunciare, sono sicuro che riproverai e il finale sarà diverso.
Il team Dotout, con il quale si fanno sempre grandi uscite che ci hanno preparato fisicamente alla sfida. Un ringraziamento particolare ad Alessio (il re delle brasate), Michi (il bombarolo), Mirko (il lupo), Bruno (il presidente) che hanno pedalato con noi chi per una, due, cinque salite.
Pietro e Emilio dei Runners Legnano che ci hanno accompagnato in una notturna a piedi e una bici, grandi!
Marino, Giovanni, Valerio, Matteo (e il suo amico), Davide e soprattutto Federico (per gli amici Rava) che ci ha tirato le ultime salite e ci ha sostenuto con la sua ironia nei momenti di crisi.
I genitori e la famiglia di Simone che con la loro simpatia e quel fantastico gelato hanno messo quel goccio di benzina più che serviva.
A mio fratello Davide, che si è presentato a vedere la partenza alle 3 di notte! Grazie anche al supporto della sua integrazione e del Vinceteam di Alberto.
Ai miei genitori, che mi permettono di poter fare quello che faccio in libertà, anche se pensano che sono un pazzo!
Dovrei aver ringraziato tutti! Siete stati ognuno a suo modo fondamentali per la realizzazione del mio sogno.
Ma dimentico qualcuno..
Il mio compagno di viaggio, il mio compagno di pazzie, quello che condivide con me per la passione la bici e per lo sport.. quello che, come a casa Vianello, ogni due minuti sono parole per uno o per l’altro. Sempre soffrendo insieme, sostenendoci nei momenti più difficili e festeggiando in quelli di gioia.
Grazie Simone per aver pedalato fino alla cima di questo gigante!
È un sogno che realizza anche per te! Per ora godiamoci il momento, finché le nostre teste pazze non partoriranno altre avventure.
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