Roma, 02 maggio 2020

ROMA AVRA’ ALTRI 150 KM DI CORSIE CICLABILI

Carissimo Pietro Calabrese Assessore alla citta’ in Movimento-Comune di Roma

 

Ho appreso con piacere la notizia di piu’ spazio ai ciclisti anche se in modo transitorio (ma non temporaneo).

L’importante è agire con fatti concreti!

Il 29 5 2019 ho inviato un lavoro dettato dall’esperienza nel nord Europa e che ,naturalmente,allego nella speranza di essere utile alla mobilita’ ciclistica romana.

 

Due consigli su tutti :lo spazio dove sara’ collocata la corsia dovra’ essere lisciato perfettamente ed avvisiamo i motorizzati di rispettare i ciclisti con una campagna tv progresso o tramite i mezzi pubblici(apertura improvvisa delle portiere,sorpasso a distanza ecc.).

Sempre a disposizione,cari saluti.

Gianfranco  Di Pretoro

segue con qualche foto……………………:

 

SICUREZZA DEL CICLISTA?

PARTIAMO DALLA “CORSIA DI RISPETTO” SU TUTTE  LE STRADE

 

Convivenza impossibile tra ciclisti e motorizzati

La diversa natura di questi mezzi,i motorizzati ,piu’ pesanti e veloci,spiegano la mia deduzione.Se poi ci si mette la distrazione e la guida spesso alterata di chi li guida si comprendono i 254 ciclisti morti ed i 16.413 feriti(Aci Istat 2017).Piu’ incidenti in citta’,piu’ gravi nelle aree metropolitane (Foto 1).Il codice della strada, art.3 comma 53bis,inserisce i ciclisti,insieme ai pedoni e disabili in carrozzella,utentideboli,meritevoli di una tutela particolare sulla strada.A torto o a ragione sono i piu’fragili,piu’ dei pedoni che si avvalgono dei marciapiedi(loro devono temere quando attraversano la strada o come noi,quando non esiste il marciapiede)!

La Sicurezza Ciclistica        

La migliore sicurezza del ciclista la si ottiene separandolo dalla viabilita’ ordinaria.

-In citta’ :bike lane classicaquando al lato non ci sono auto in sosta(Foto 2),P C  interne alle auto in sosta(Foto 3),ciclopedonali  sui marciapiedi larghi(Foto 4) e corsie asfaltate nell’interno dei parchi(Foto 5).

-Nelle strade metropolitane e verso le mete turistiche vicino la citta’:ciclovia autonoma(foto 6) come la tanto desiderata Roma-Fiumicino lungo il Tevere(Foto 7) o separata con infrastrutture varie ecc.(Foto 8).

Purtroppo,spesso,non si collocano le PC quando si costruiscono le nuove strade o si effettuano i lavori straordinari,vedi Laurentina o Tiburtina, disattendendo cosi’la legge (Le strade di nuova costruzione o oggette di lavori straordinari devono prevedere la pista ciclabile adiacente-legge 30 4 1992 n.285- art.13/4 bis del codice della strada-legge 366 del 19 8 1998 art.10 comma 1-2).

Per realizzare le piste ciclabili ci vogliono riunioni estenuanti,tantisoldi che mancano sempre per queste opere,si generano conflitti con i comitati di quartiere e tempi biblici per pedalarci sopra.Meglio non parlare della manutenzione,fin troppo disattesa.

l’asfalto….

 

La banchina della strada,il margine devastato in cui pedalare.

L’art.143  del Codice della strada intima ai ciclisti di tenersi a destra sulla carreggiata e l’Art.182 comma 1 lo obbliga a procedere uno dietro l’altro(due ,solo in citta’e fuori  se si accompagna un minore dei 10 anni) mentre il comma 9 obbliga il ciclista a pedalare nelle piste ciclabili quando ci sono.Tutto giusto se proprio in questi due posti non ci fosse l’inferno!

-Lungo la banchina c’è di tutto:buche,tombini affossati o malmessi,vetro,terra(Foto 9),per non parlare dell’abitudine a trascurarla quando si riasfalta la strada(Foto 10).

-Chi non vorrebbe pedalare tranquilli nelle piste ciclabili?Infatti,quando sono ben lisciate,le usiamo tutti.Laverita’ è diversa,sonocosi’ malmesse da necessitare la mtb(Foto 11) poi sono spezzoni con la conclusione nel nulla o peggio in mezzo alle auto.Manca un’utile rete ciclabile.

Le buone intenzioni  cadute nel nulla.

Sempre piu’ pressante è l’impegno per la sicurezza stradale del ciclista: gli Orientamenti programmatici Europei 2011/2020,le Campagne informative(prestare attenzione all’apertura improvvisa delle portiere,sorpassare il ciclista a distanza adeguata,usare sempre il casco protettivo),l’Educazione stradale ai bambini,sonotante buone intenzioni,necessarie,poi,nellarealta’, ancora si pedala in balia dei motorizzati.I giovani ,in assenza degli spazi chiusi al traffico come i ciclodromi(Foto 12) preferiscono  dirottarsi verso sport al chiuso o si esibiscono con leminicar.Quanto ai controlli,inutile illudersi,sono sempre scarsi e non capillari,tanto è vero,che certe infrazioni  le si vengono a conoscere solo dopo l’incidente.

LA CORSIA DI RISPETTO  DEL CICLISTA(Foto 13)

Questa  bike lane è un serio “”punto di partenza”” verso la sicurezza del ciclista soprattutto fuori citta’perche’ si facilita’gli altri utenti a riconoscere lo spazio riservato al ciclista sulla strada(Foto 13).

Nell’Europa del nord,dove non è possibile costruire per la ristrettezza della carreggiata la classica cicloviaseparata,non si dimentica mai di riconoscere al ciclista il suo spazio(è sempre utente della strada ) con la corsia disegnata a terra in vari modi (Foto 14-15-16-17).

 

In Olanda l’art.185 del Codice della strada precisa, in tema di responsabilita’, che il proprietario  o detentore del veicolo è tenuto a risarcire il danno quando il ciclista si trova nell’interno della corsia.Ultimamente,sempre nei Paesi Bassi,riconosciuto il pericolo della distrazione come causa frequente di incidenti,delimita esternamente  la corsia di rispetto con la “banda rumorosa”e “catarifrangente”(Foto 18-19).

Quali sono i vantaggi  della corsia di rispetto del ciclista?                                     

1 Si colloca su tutte le strade,anche quelle strette 7 metri.

2 Costa pochissimo,solo la riga e la banda rumorosa sulla carreggiata .Di  tanto in tanto il logo del ciclista e la segnaletica verticale”Pericolo ciclista”.

3 Non limita il flusso della circolazione perche’, tale corsia,in assenza del ciclista,puo’ essere invasa.

4 la visibilita’ delle strisce da parte dei motorizzati  migliora indirettamente la protezione del ciclista.

5 Favorisce il collegamento tra i vari percorsi,si realizza la necessaria rete ciclabile.

6 Alcune strade,solitamente quelle a due corsie per ogni senso di marcia,hannogia’ la corsia di sosta(Foto 20).Basta proprio poco per renderla agibile al ciclista,utente debole per eccellenza:la banda rumorosa,vera e propria salvavita,il logo del ciclista di tanto in tanto insieme alla segnaletica verticale”pericolo ciclisti”.

Adempimenti e lavori  necessari prima di collocare la corsia di rispetto ciclistica

A Il Ministero dei trasporti  e delle Infrastrutture,la Commissione trasporti della Camera e le Regioni devono inserire “la corsia di rispetto del ciclista” nel Codice della strada.

BE’ indispensabile, prima di collocare la corsia di rispetto sulla strada,effettuare la “lisciatura” della banchina e la “pulizia” del margine destro.Questa è la spesa piu’rilevante,ma solo all’inizio.

 

 

 

In quali strade collocare la “Corsia di rispetto”?   

Senza dubbio ,lungo le strade che conducono verso le mete piu’ pedalate dai ciclisti,in particolare quelle in uscita dai popolosi insediamenti urbani.E’ sufficiente incontrare le associazioni dei cicloturisti per avere un’idea concreta.Diseguito,alcuni percorsi nell’area metropolitana di Romapercorsi dai ciclisti :

-Via Aurelia gra-Via Muratella-Fregene-Via del Porto-Focene(P C per Fiumicino).

-Cristoforo  Colombo dall’Eur ad Ostia.La corsia, va’ collocata nella complanare dove esista,altrimenti si usa la corsia di sosta gia’ esistente.

-Litoranea da Ostia(Cristoforo Colombo) a Torvaianica(Villaggio Tognazzi).

-Via Cecchignola-Via Castel di Leva-Santuario Madonna del Divino Amore-breve tratto di via Ardeatina-svolta a sx per Via della Falcognana(Sp 91b)-Appia Nuova.

-Via Appia Nuova-SP 140 –Castel  Gandolfo

-Via Archiginnasio(Tor Vergata)-Via E.Fermi-Frascati

-Via Tiburtina gra-Bagni di Tivoli-Villa Adriana-Tivoli.

-Via Tiberina ( Labaro)-Fiano.

 

Gianfranco  Di Pretoro

Roma ,29 5 2019

Tel 3280608637

                                         

 

 

 

 

 

 

Di Bernardi Vito

Il mondo del cilcismo locale e nazionale ha trovato una nuova e qualificata vetrina online. Si tratta del sito www.pedaletricolore.it, fondato e diretto da Vito Bernardi, giornalista pubblicista, conosciuto da tutti nell'ambiente delle due ruote. Nelle sue pagine, Bernardi raccoglie notizie, comunicati stampa, immagini di corse, atleti, società, dirigenti, e la più ampia informazione su quello che accade quotidianamente nell'Alto Milanese, ma anche a livello nazionale ed internazionale