Varese, 03 agosto 2020
El Gran Trittico Lombardo Habla Espanol
Gorka Insausti Izagirre (07.10.1987), spagnolo dell’Astana Pro Team) vince con grande determinazione il “Gran Trittico Lombardo”, corsa ciclistica che quest’anno ha sostituito nel calendario “Pro Series”, la Coppa Bernocchi, la Coppa Agostoni e la Tre Valli Varesine che quest’anno avrebbe festeggiato la centesima edizione.
La corsa, come dicevamo, ha concentrato tutte e tre le classiche lombarde che a causa della pandemia Covid 19 non hanno potuto essere disputate e per accontentare le aspettative delle 3 società sportive organizzatrici si è scelto di partire da Legnano (Bernocchi), transitare per Lissone (Agostoni) e concludersi a Varese (Tre Valli) mentre la pioggia ha….gratifica solo Varese perchè a Legnano e Lissone è rimasta latitante.
Partiti da Legnano a mezzogiorno, il gruppo dei 146 corridori che ha raggiunto il km “0” preceduto dai corridori dell’US Legnanese 1913 ha subito impresso alla corsa un ritmo abbastanza alto tanto che la media fin ale è risultata di kmh 42,633.
E fin dall’8° chilometro si forma al comando un quintetto con Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix); Anton Kuzmin (Gazprom-Rus Velo) e Raffaele Radice (Sangemini-Trevigiani-Mg KVis) raggiunti subito dopo anche da Quinten Hermans (Circus – Wanty Gobert) e Davide Baldaccini (Colpack Ballan):
Primo TV a Busto Arsizio, appannaggio di Raffaele Radice (Colpack-Ballan) e siamo al km. 12,8 seguito da un altro TV al Km 20,2 in territorio di San Giorgio su Legnano e dedicato alla memoria del grande campione sangiorgese, Ugo Colombo, traguardo a premio vinto da Davide Baldaccini (Colpack-Ballan),
La sequenza dei TV a ricordo sopratutto dei nostri grandi del passato prosegue al km. 25,5 in territorio di Parabiago dove l’Amministrazione Comunale ogni anno ricorda Libero Ferrario primo corridore italiano a vincere un mondiale su strada.
Ed è Quinten Hermans (Circus – Wanty Gobert) ad aggiudicarselo, infine sarà ancora il giovane Davide Baldaccini (Colpack Ballan), ad aggiudicarsi il TV a premi messo in palio dalla Ceriani Srl al km. 29,8 sulla statale del Sempione in prossimità di Nerviano.
Il quintetto prosegue in perfetta collaborazione e il gruppo degli inseguitori rotola sempre più indietro fino a sfiorare i 10 minuti di ritardo.
Intanto Giove Pluvio prende di mira il Gran Trittico con una pioggia quasi da diluvio, sicuramente intensa e anche piuttosto gelida tanto che gli spettatori sono tutti infreddoliti e rintanati sotto i portici di piazza Monte Grappa fino all’inizio dei passaggi in centro città della corsa.
Comincia a calare anche il vantaggio del quintetto tenuto sotto mira e sempre più attanagliato dagli uomini della Trek-Segafredo con lo stesso Vincenzo Nibali in prima fila.
Il vantaggio dei fuggiaschi cala, si riduce, cala ancora e si intuisce che la loro avventura è ormai agli sgoccioli.
Invece è finita l’avventura del mezzo aereo che faceva da ponte per la trasmissione televisiva in diretta e ci si deve, purtroppo, accontentare dell’ottimo lavoro svolto dalle telecamere fisse.
Ma se cedono i mezzi tecnologici (non è stata colpa di nessuno), non cedono i fuggitivi.
Gli inseguitori li hanno nel mirino, qualche manciata di secondi li dividono ma l’orgoglio dei fuggitivi è grande, non mollano, non vogliono cedere, assolutamente; una determinazione che purtroppo si scontra con un’altrettanta determinazione esplodente dagli inseguitori che, decisamente superiori di numero hanno partita vinta ricompattando la testa della corsa.
Mancano pochissimi chilometri all’arrivo di via Sacco, circa 5 km ed ecco che scatta Izagirre, uno contro tutti?
Certo ma quell’uno è tosto, quell’uno è cocciuto (nel senso buono), quell’uno è agonisticamente cattivo, quell’uno è un Basco e, mi dicono….che i Baschi sono un popolo (spagnolo), cocciuto, duro, orgoglioso e Gorka Insausti Izagirre lo dimostra al mondo collegato in diretta televisiva con Varese, la città Giardino con un inchino, un gesto estroso, un segno di saluto, un messaggio di rispetto anche se dice chiaramente che, oggi il più forte sono io.
E va a tagliare in solitudine il traguardo di via Sacco accolto da una standing ovation dal pubblico presente, un pubblico dal palato fino che riconosce la qualità di un prodotto, la qualità di un successo il valore di un ragazzo, si di un ragazzo perchè a 33 anni si ha ancora il diritto di dichiararsi ragazzo, di godere di questo stato,di ringraziare il Padre Eterno per questa gioia che, dichiarato da lui stesso, è una delle più grandi dal punto di vista sportivo.
E a 27″ irrompe il suo compagno di squadra non solo ma, anche compatriota, Alexander Deba Aramburu (19.09.1995), per rafforzare ed onorare un successo personale, di squadra e di Nazione.
E che….”parterre de roi” con l’olimpionico Greg Avermaet (CCC) sul podio e li, a ruota Kiatkowski (Team Ineos), Vincenzo Nibali, (Trek-Segafredo), un po di Italia (Patria Nostra) ma anche Nicola Bagioli (Androni Giocattoli-Sidermec) settima piazza anche lui a 27″ dal vincitore. Nicola Bagioli, 25 anni, Italiano, nostra speranza per l’avvenire del ciclismo Tricolore.
E da Varese per il momento è tutto!