Torino, 15 Agosto 2025

LA VUELTA 25 NELLA PATRIA DEL SUO PRIMO VINCITORE ITALIANO
· La Vuelta 25, da Torino a Madrid (23 agosto-14 settembre), è il 300° Grande Giro nella storia del ciclismo e il 95° a partire dall’Italia (dopo il Giro d’Italia del ’93 e il Tour de France del 2024), una prima assoluta per la corsa spagnola, che completa il suo giro dei principali paesi ciclistici dopo Francia, Paesi Bassi e Belgio.
· Il Piemonte, sede di partenza de La Vuelta 25, è anche la regione d’origine di Angelo Conterno, il primo dei sei vincitori assoluti italiani dell’evento (nel 1956), prima di Felice Gimondi (1968), Giovanni Battaglin (1981), Marco Giovanetti (1990), Vincenzo Nibali (2010) e Fabio Aru (2015).
· L’italiano Giulio Ciccone, vincitore della Clasica San Sebastian, si prepara alla Vuelta 25 con ambizione.
Fausto Coppi, l’icona del ciclismo piemontese, non fa parte della ristretta cerchia di campioni che hanno vinto i tre Grandi Giri (sono sette: Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault, Alberto Contador, Vincenzo Nibali e Chris Froome) perché partecipò solo una volta alla Vuelta, nel 1959 (ritiro alla 15a tappa), proprio alla fine della sua carriera, a quasi quarant’anni e solo otto mesi prima di morire. Tuttavia, gli organizzatori gli avevano chiesto, senza successo, di partecipare all’undicesima edizione dell’evento, nel 1956, per completare la schiera di campioni composta dal francese Louison Bobet, tre volte vincitore uscente del Tour de France, che arrivò a Biarritz con il suo aereo privato, dallo svizzero Hugo Koblet, che arrivò a San Sebastian a bordo della sua scintillante Alfa Romeo, e dal belga Rik Van Steenbergen, re delle classiche del secondo dopoguerra.
Tuttavia, fu un altro ciclista piemontese a vincere quell’anno, con grande sorpresa di tutti. All’epoca, La Vuelta era disputata da squadre nazionali e Angelo Conterno, 31 anni, era meno leader per l’Italia di Giuseppe Buratti, vincitore della montagna l’anno precedente. La stella della squadra era l’altro corridore torinese, Nino Defilippis, una sorta di mentore, seppur più giovane, di Conterno, che aveva iniziato a pedalare tardi ed era considerato una vecchia volpe nel gruppo, soprannominato “penna bianca” per via della sua ciocca di capelli bianchi. Prese il comando della classifica generale dalla seconda delle diciassette tappe e non lo lasciò più. In svantaggio nella seconda metà della decima tappa, dopo una cronometro a squadre vinta a Barcellona dalla squadra francese, Bobet e Koblet alla fine persero interesse e si ritirarono. Van Steenbergen si concentrò sulla classifica a punti, mentre gli spagnoli Federico Bahamontes e Jesus Loroño, convinti di poter ribaltare la situazione, furono sfortunati. Alla fine, Loroño arrivò a tredici secondi dalla vittoria, mentre Conterno difese la sua maglia amarillo nonostante la polmonite e una febbre a quaranta gradi.
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Fino alla modifica del calendario ciclistico internazionale nel 1995, partecipare alla Vuelta non era scontato per i campioni italiani, poiché l’evento si concludeva a maggio, poco prima dell’inizio del Giro d’Italia, il loro tour nazionale. Ma nel 1968, Felice Gimondi si lanciò nella sfida di seguire le orme di Jacques Anquetil e vincere tutti e tre i Grandi Giri, avendo già vinto il Tour de France del 1965 e il Giro d’Italia del 1967 all’età di 25 anni. La 23a edizione della Vuelta è passata alla storia come una delle più emozionanti di quel decennio d’oro del ciclismo, e una delle più combattute in termini sportivi, con un duello nell’ultimo terzo di gara tra lo spagnolo José Pérez Francès e Gimondi, dopo che l’olandese Jan Janssen, il tedesco Rudi Altig, il britannico Michael Wright e lo spagnolo Manuel Martín Piñera avevano indossato successivamente la maglia amarillo.
Al contrario, l’edizione del 1981 fu un successo molto limitato, con nove squadre partecipanti, tra cui solo due squadre straniere di punta, la francese Miko-Mercier e l’italiana Inoxpran. Di conseguenza, il francese Régis Clère guidò la classifica generale per i primi otto giorni e l’italiano Giovanni Battaglin per i restanti tredici. Soprattutto, il veneto entrò nel libro dei record come il corridore ad aver vinto i due Grandi Giri più vicini nel tempo: La Vuelta, conclusasi il 10 maggio, e il Giro, iniziato il 13 maggio! Prima del 1995, Eddy Merckx era stato l’unico altro corridore ad aver vinto la doppietta Giro-Vuelta nello stesso anno (nel 1973). Da allora, anche Alberto Contador ci è riuscito, ma vincendo in Italia a giugno e in Spagna a settembre (2008).

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Marco Giovanetti non è lontano da Battaglin negli annali della storia, essendo salito sul podio finale della Vuelta (vincitore) e del Giro (terzo) nel 1990, e avendo anche partecipato al Tour de France (ritiro alla quinta tappa). È l’unico italiano ad aver vinto la Vuelta a far parte di una squadra spagnola, la SEUR. La squadra sfruttò la nascente rivalità tra Banesto e ONCE, che avrebbe reso il ciclismo spagnolo pieno di vita negli anni ’90.
Dei 299 Grand Tour



