Roma, 25 maggio 2021
Da: gianfranco [mailto:gdp171144@gmail.com]
Inviato: martedì 25 maggio 2021 20:12
A: di pretoro francesco
Oggetto: SI FA’ PRESTO A PARLARE DELLA SICUREZZA DEI CICLISTI
Gianfranco Di Pretoro Roma,25 Maggio 2021
Federazione Ciclistica Italiana Lazio
Responsabile Piste Ciclabili e Sicurezza
Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
Prof.Dott.MARIO DRAGHI
p/c Ministro delle Infrastrutture e Trasporti,Prof. ENRICO GIOVANNINI
p/c Presidente IX Commissione della Camera,Dott.ssa RAFFAELLA PAITA
p/c Assessore Infrastrutture e Mobilita’ Regione Lazio,Prof.MAURO ALESSANDRI
p/c Vice Sindaco di Roma ed Assessore citta’ in movimento Dr.PIETRO CALABRESE
Oggetto: SI FA’ PRESTO A PARLARE DELLA SICUREZZA DEI CICLISTI
Lettera Aperta
Onorevole Mario Draghi,il suo impegno per Governare la nostra Nazione durante la pandemia merita rispetto. Non le faccio perdere tempo. Se le scrivo a nome dei cicloturisti e ciclosportivi è solo perche’ la situazione nelle strade italiane sta’ divenendo drammatica soprattutto per noi.
Le chiedo solo di coinvolgere le Istituzioni giuste alle nostre problematiche.
Dalla mia ultima comunicazione del 24 2 2021, il cui oggetto era”La sicurezza del ciclista Fuori citta’ non è un optional”, abbiamo avuto altri ciclisti coinvolti in gravi incidenti,addirittura ben 7 atleti (contemporaneamente)della squadra professionistica Bora Hangrohe in allenamento lungo il Lago di Garda.Purtroppo,non abbiamo piu’ lacrime per i due giovani Juniores di 17 anni,Giuseppe Pilone(Foto 1) e Silvia Piccini(Foto 2),morti in allenamento nelle strade aperte al traffico.
Si parla tanto della nostra sicurezza ma non si va’ a fondo nel problema.
Sono almeno 68 i pericoli cui incorrono i ciclisti nel loro moto instabile di procedere tra gli automezzi(Allegato n.3-4).Ecco la spiegazione dell’aumento degli incidenti ciclistici del 15% nel 2019.Ovviamente nelle aree urbane il numero è superiore ma nelle strade extra urbane, gli incidenti in bici, sono piu’ gravi. C’è ancora chi fa’ la differenza fra ciclista urbano e ciclosportivo .Il pedalatore è UNO .Lo stesso va’ a scuola o al lavoro durante la settimana poi gli allenamenti specifici o le passeggiate fuori porta. Personalmente pedalo cosi’ da 70 anni !
PUNTI FERMI:
-la convivenza dei ciclisti con i motorizzati è impossibile a causa della diversa velocita’ e peso dei secondi, della loro imprevedibilita’ comportamentale alla guida.
-Riconoscere, il ciclista, utente debole per eccellenza, vuol dire evidenziare il suo spazio su tutte le strade come, il marciapiede,lo è per il pedone. Non è utopia ,impariamo dall’Olanda.
-la sicurezza ottimale per il ciclista la si raggiunge nelle Piste Ciclabili autonome, lontane dalla viabilita’ ordinaria.In Italia,queste,sono rare e costose(Foto 5),spesso non usufruibili dai ciclosportivi nemmeno per il “lungo lento” a causa della scarsa manutenzione.
Nel nord Europa,le ciclovie, sono semplicemente asfaltate,senza tanti bordi laterali e quindi,utilizzabili da tutti(Foto 6).Nelle nostre strade provinciali perche’ non coprire le pericolose cunette(Foto 7) per ospitare la pista ciclabile al lato della strada?
Dott.Mario Draghi,Onorevoli Deputati e Senatori,Signori Sindaci ed Assessori,la SICUREZZA DEL CICLISTA,in particolare nelle strade extra urbane,necessita di varie azioni ed infrastrutture e non sporadiche iniziative.Di seguito ,le urgenze, in attesa di sempre piu’ chilometri di ciclovie autonome.
LE PROPOSTE DELLA FCI LAZIO
1 LA CORSIA CICLABILE OLANDESE .Nel nord Europa,quando la strada è stretta e non si puo’ realizzare la classica pista ciclabile,non manca mai lo spazio dedicato al pedalatore. Consiste semplicemente in una striscia per terra dedicata al ciclista,uno spazio riconoscibile su tutte le strade(Foto 8-9).La bike Lane è economica,non causa disagio alla circolazione perche’ puo’ essere invasa se il ciclista non è presente(Foto 10).La corsia responsabilizza il motorizzato e con la banda rumorosa(Foto 11-12) a delimitarla,è un salvavita contro la distrazione tanto di moda.Non meno importante è la facilita’ nel realizzare la RETE ciclabile.
Naturalmente,tale infrastruttura,va’ inserita nel codice della strada.
Da subito,tale corsia,con il manto stradale bel lisciato,potrebbe unire, in forma sperimentale, la citta’ alle mete turistiche piu’ vicine.
Un breve accenno all’argomento “ sorpasso del ciclista distanziato ad 1,5 mt”. E’,senza dubbio un buona iniziativa,giusta come principio,ma non di facile riscontro in caso di incidente.Per non parlare delle numerose strade strette provinciali(Foto 13) dove spesso il ciclista è di troppo. Proporrei di intensificare le campagne pubblicitarie su quest’argomento invece di riempire le strade di segnaletica che pochissimi automobilisti leggeranno.
2 LOTTA SERIA ALL’USO SMODATO DELLO SMARTPHONE MENTRE SI GUIDA.
Non credo che le aziende automobilistiche si impegneranno a bloccare l’uso di certe funzioni telefoniche quando il mezzo è in movimento.Le UP telefoniche aumenteranno ed i cruscotti saranno sempre piu’ attraenti per il guidatore.Noi ciclisti dobbiamo convivere con questo virus,forse piu’ indistruttibile del Covid 19?Proviamo a limitare i danni:
-Inserire l’uso improprio del cellulare quando il mezzo è in movimento(Art.173 cds)nell’elenco delle infrazioni che non necessitano la contestazione immediata(Art.201/1 bis Cds).L’argomento,è stato ribadito dalla Corte di Cassazione con sentenza n.10840/2019.
-Finanziare l’acquisto massiccio della telecamera TruCam,l’autovelox anti-cellulare.Dotiamo di questo nuovo strumento le forze dell’ordine statali e la polizia locale.Saranno soldi benedetti.
-Quando è accertata che la causa dell’incidente è stata la “distrazione da cellulare”facciamolo conoscere ai cittadini con comunicati stampa,non c’è monito migliore.
3 SUPERAMENTO DEI LIMITI DI VELOCITA’.
Siamo seri.Gli attuali controlli nelle strade extra urbane sono inefficaci,con postazioni fisse riconosciute ed UP che avvisano il conducente.Il paradosso è che la Polizia Stradale pubblica ogni settimana la programmazione dei servizi di controllo indicando le strade e le giornate.Le Forze dell’Ordine dovranno essere in futuro piu’ incisivi attraverso i controlli a sorpresa e l’uso di strumenti moderni.
Perche’ non usare il sistema Tudor in tratti delle strade a scorrimento veloce?Ancor piu’ severita’ meriterebbero coloro che guidano sotto l’ebbrezza dell’alcool o l’influenza degli stupefacenti. Non si tratta di accanimento ma di rispetto verso le persone piu’ civili.
4 CONSEGUIMENTO E RINNOVO DELLA PATENTE DI GUIDA.
E’ da rabbrividire come si rinnova la patente di guida.Il richiedente,autocertifica il suo stato di salute e cerca di vedere le lettere piu’ grandi in un pannello.
Niente prova riflessi!
Chiedo con fermezza che almeno il medico di famiglia sia coinvolto nel certificare la salute del guidatore.
5 CAMPAGNE CONTINUE DI PUBBLICITA’ PROGRESSO.
Attualmente i motorizzati ci considerano come insetti non come esseri umani .
A torto o a ragione paga sempre il ciclista perche’ non ha alcun airbag.
Diffondiamo attraverso i media o i mezzi pubblici il nostro stato di fragilita’,di sorpassarci a debita distanza,di prestare attenzione quando si aprono le portiere/auto,consigliamo l’uso del casco protettivo ecc.
6 CASCO.
So’ benissimo che certi fichetti vogliono pedalare con i capelli al vento ma,chi ha avuto traumi come il sottoscritto non puo’ che consigliarlo, anzi obbligarlo.
Il piu’ forte colpo alla testa l’ho avuto mentre ero fermo a parlare con un amico in sella alla bicicletta.Mi sono dimenticato che avevo gli scarpini bloccati.Ora,indosso il casco anche per andare dal fruttivendolo.
7 LO STATO DELLE STRADE EXTRA URBANE.
Un giorno affermai che andare in bicicletta nelle strade fuori citta’ era come scendere all’inferno.
Ribadisco l’osservazione soprattutto quando si parla del lato destro, vicino la banchina ,dove siamo costretti per legge a transitare(Foto 14).
Buche,sassi,vetri,erbacce,tombini affossati come pozzi,spazzatrici che lasciano di tutto,insomma una vergogna per i proprietari delle strade.
Credo,sia opportuno costituire l’osservatorio regionale per il controllo della manutenzione stradale.Per noi ciclisti,cadere,non significa solo ferirsi ma anche, rischiare di essere investiti dagli automezzi.
8 EDUCAZIONE STRADALE.
Dico subito che l’educazione stradale dovrebbe far parte delle materie scolastiche
.Alcuni professori e genitori previgenti si impegnano a condurre i ragazzi a scuola in bicicletta(Foto 15) o fare la gimcana in palestra.Poi,le biciclette, tornano in cantina.
Noi dobbiamo dare ai giovani la massima sicurezza sulle strade soprattutto perche’,loro, vogliono semplicemente scatenarsi con gli amici.
Per questo motivo,oltre alle piste ciclabili ben fatte ci vogliono i Ciclodromi(Foto 16).
9 AUTO e MOTO ELETTRICHE.
Presto saranno numerose e gia’ ho paura del loro arrivo improvviso.
Si sta’ studiando l’emissione di un rumore caratteristico per destare l’attenzione dei pedoni e dei ciclisti al loro sopraggiungere ma,per ora,niente.
Intanto,iI pericolo gia’ esiste!
10 VETRI OSCURATI DA PELLICOLE APPLICATE.
Noi ciclisti abbiamo la necessita’ di vedere chi guida, come sta guidando, se è distratto da altre faccende.
Ben due volte sono finito al pronto soccorso perche’ mi hanno aperto lo sportello/auto improvvisamente.
Entrambe,le vetture,avevano i vetri posteriori oscurati.
L’applicazione di questa pellicola oscurante nel posteriore è legale.ma continuo a chiedermi cosa devono nascondere?Migliorano la qualita’ della vita,di certo non la nostra sicurezza.
Da consentire solo eccezionalmente non anche alle minicar!
Prof.Mario Draghi,come Lei potra’ immaginare, anche se risolveremo i problemi esposti, non garantiremo l’assoluta sicurezza ai ciclisti,ma ,insieme al loro comportamento attento(Allegato 17 e 18) ridurremo sicuramente il numero di morti e feriti che ogni anno penalizzano le famiglie.
La ringrazio, distinti saluti.
Gianfranco Di Pretoro
Federazione Ciclistica Italiana Lazio
Responsabile Piste Ciclabili e Viabilita’
Tel.3280608637