Papà con bambino in bici

Roma, 17 febbraio 2021

Gianfranco Di Pretoro di fronte a Palazzo Chigi

Da Di Pretoro lettera aperta ai nuovi Dirigenti della Federciclismo

Caro Maurizio

 

Carissimi Appassionati di ciclismo

 

                                                                LETTERA  APERTA

 

Da qualche giorno è in corso il rinnovamento delle cariche nella Federazione Ciclistica Italiane.Il Comitato Regionale Lazio ha eletto quale Presidente Maurizio Brilli.C’è tanto da fare in un periodo molto complicato.Quello che mi conforta è la collaborazione di personalita’ prestigiose come Mascitti e Valerio Agnoli.Personalmente,sono stato confermato come responsabile di “Piste ciclabili e Sicurezza stradale”.Naturalmente,le prime sono avviate da tempo e vivranno di luce propria nelle citta’ mentre, la sicurezza del ciclista, necessita di tanto impegno,in particolare, quella relativa alle strade fuori citta’ verso le mete turistiche.Su questo fronte la battaglia non è stata mai sospesa,anzi fra qualche giorno mi rivolgero’ al Capo del Governo Draghi.

Giovani ciclisti in Olanda

Prima di comincire le azioni nei vari settori,mi preme,pero’,rivolgendomi ai vertici della Federciclismo,a Maurizio Brilli,di mettere al centro i giovani adolescenti ,protagonisti e vittime della nostra storia attuale.

 

In questi giorni alcune citta’ sono invase dalle Baby Gang tanto da preoccupare gli Amministratori delle citta’ almeno quanto il Covid virale. Vi confido che provo compassione per le vittime ma anche per i carnefici .Non m’interessa giustificare e condannare ma capire questo fenomeno adolescenziale. Questo è il periodo della vita in cui contemporaneamente ci si sente forti ed intelligenti o deboli ed instabili.La sessualita’,l’incontro con il differente,la perdita della sicurezza infantile,la considerazione diversa dei genitori,i”grandi difetti fisici(naso lungo ecc.)” causano insicurezza,paura ed aggressivita’ nei ragazzi spinti da una civilizzazione esasperata.

Per non sentirsi separati si aderisce istintivamente ad un gruppo .Purtroppo non tutti  aspirano alla convivenza pacifica,al rispetto dell’altro ma liberano la loro voglia di superiorita’,di prepotenza con un’aggressivita’ incontrollabile.

Questo è il momento dello sport agonistico non della partitella una tantum!La pratica sportiva potrebbe diventare il toccasana per tanti ragazzi,per le famiglie,per la scuola,per la societa’.Invece,in questa difficile eta’ si comincia a non fare piu’ sport!Le motivazioni sono tante:la noia,l’aumentato impegno nello studio,il costo esagerato di certi corsi,non si sopporta piu’ la fatica,l’esigenza degli istruttori,la pressione agonistica.

La loro passione? Tre,quattro ore al giorno davanti ad uno “schermo”.

Cosa fare?

Lo sport agonistico,è altamente formativo per la crescita dell’individuo ed il suo inserimento nella societa’.La sapiente gestione della giornata,il controllo dei propri istinti,l’armonia con i compagni,l’abilita’ e la tattica ginnica durante la gara portano alla vittoria,al rispetto del se,alla naturale evoluzione verso la maturita’.Lo stato non puo’ lasciare quest’argomento nelle sole mani delle Associazioni sportive,le quali,per superare le difficolta’ economiche,chiedono,talvolta, alle famiglie, tariffe di iscrizione e gestione, notevoli.

Una cosa è certa:se si vuole arginare la delinguenza giovanile,incentiviamo la pratica sportiva agonistica almeno fino all’eta’ di 18 anni.

Ragazzi in fila per l’autografo di Van Avermaet

Come?

 

1 SCUOLA

Nell’eta’ adolescenziale aumenta l’impegno scolastico  e naturalmente diminuisce il tempo e la concentrazione per la pratica sportiva agonistica.Il sistema migliore è quello adottato dai College inglesi ed americani.L’Istituto stesso partecipa alle varie gare tenendo in alta considerazione anche nel profitto, i migliori atleti.Lo stato dovra’ considerare con contributi adeguati tale meritevole attivita’ sportiva.

 

2 ASSOCIAZIONI SPORTIVE

E’ giunto il momento che il Ministero ,le Regioni,i Comuni,Coni, riconoscano  con adeguati  contributi l’impegno delle societa’ sportive per i giovani fino a 18 anni di eta’.Va’ modificato il DL n.95/12  Art.4 Comma 6 “Gli enti di diritto privato che forniscono servizi a favore dell’Amministrazione stessa,anche a titolo gratuito,non possono ricevere contributi a carico delle finanze pubbliche.”.Intanto ci ha pensato la Corte dei Conti –Sezione Regionale controllo di Emilia Romagna n.144/2017 concedendo alle societa’ sportive regionali un contributo finalizzato alla promozione ed al sostegno delle attivita’ sportive.Naturalmente,tale somma annuale dovra’ basarsi sul numero degli iscritti fino a 18 anni(meglio sarebbe al numero di gare effettuate) purche’ queste si limitino nelle spese  a carico delle famiglie(iscrizione annuale ecc.)non come talune squadre di calcio che speculando sulla passione dei genitori, chiedono somme  esorbitanti . 

 

3 FAMIGLIA

Per esperienza personale posso tranquillizzare le famiglie sulla scelta del ragazzo di continuare a praticare lo sport agonistico ad oltranza.Crescerete insieme,talvolta con un po’ di apprensione ma sempre solidali,in armonia come succede nelle famiglie sane.Quanto ai soldi,statene certi,è il miglior modo per spenderli , soprattutto, quando nell’ambiente circola tanta passione .

Papà con bambino in bici

4 IMPIANTI

Ci sono specialita’ sportive che ne hanno numerosi, altre meno qualcuna, come il ciclismo a Roma,nessuno.Questa infrastruttura,non è solo la palestra dove esercitarsi  ma,per l’eta’ adolescenziale,è soprattutto il punto d’incontro in cui i giovani possono parlare di tutto.

Ecco perche’ insisto  a chiedere quattro Ciclodromi  al Comune di Roma.

 

5 ISTRUTTORI

Permettetemi,infine,di fare un richiamo accorato ai direttori sportivi.Se tanti giovani adolescenti lasciano lo sport agonistico,in parte,è dovuto all’atteggiamento esageratamente pressorio verso di loro.Prima di puntare alle vittorie bisogna prestare attenzione alla psiche del ragazzo,al suo comportamento in famiglia,a scuola,con i compagni, come faceva il caro amico Antonio Fradusco.Lui continuava a vincere sempre,anche quando i ragazzi lasciavano il ciclismo per diventare bravi padri di famiglia.

 

Gianfranco  Di Pretoro

 

Federazione Ciclistica Italiana Lazio

 

 

 

 

 

 

Di Bernardi Vito

Il mondo del cilcismo locale e nazionale ha trovato una nuova e qualificata vetrina online. Si tratta del sito www.pedaletricolore.it, fondato e diretto da Vito Bernardi, giornalista pubblicista, conosciuto da tutti nell'ambiente delle due ruote. Nelle sue pagine, Bernardi raccoglie notizie, comunicati stampa, immagini di corse, atleti, società, dirigenti, e la più ampia informazione su quello che accade quotidianamente nell'Alto Milanese, ma anche a livello nazionale ed internazionale