RODIGO (Mn), 06 maggio 2024
GP Sanm Bernardino : 46 anni di storia
– Quarantasei anni e più di storia ciclistica rodighese sono racchiusi nelle altrettanti edizioni del Gp San Bernardino. Che lo sport delle due ruote abbia trovato terreno fertile per raggiungere traguardi ambiziosi lo si capisce a chiare lettere analizzando il nutrito numero di personaggi che hanno contributo con il loro impegno, chi in sella chi da dirigente e chi da organizzatore di manifestazioni a scrivere importanti pagine dell’evoluzione compiuta da questa disciplina.
Molti gli appassionati che si sono alternati dietro le quinte dell’appuntamento rodighese tra questi: Vando Cozzani, Camillo Vezzani, Plinio Fiorini, Ivano Busatta e i fratelli Gallesi, in particolare Gino che è poi divenuto famoso nell’ambiente delle due ruote come telaista per le pregevoli bici da corsa realizzate in molti anni di attività.
L’edizione numero 46 del Gp San Bernardino 3° Memorial Ivano Toni Coppa fratelli Gallesi a.m. Coppa Gianfranco Marazzi a.m. e da quest’anno anche Coppa Remo Federici a.m. è quindi l’occasione per compiere un breve viaggio nel tempo.
Si parte da Ivano Toni che ha fatto della bicicletta e dell’impegno sociale il suo credo.
Una passione che nel tempo l’ha trasmessa al nipote Davide del quale parleremo più avanti.
Gianfranco Marazzi, imprenditore rodighese, che ha saputo abbinare la passione per il ciclismo alla professione ottenendo risultati di grande rilievo.
Le sue strutture, oggi allestite dal figlio Ivan, hanno fatto da sfondo e sicurezza in tantissime competizioni tanto a livello locale quanto nazionale.
Parlando, invece, degli atleti rodighesi che in sella hanno ottenuto brillanti risultati; all’inizio del secolo scorso i fratelli Azzini, Giuseppe, Luigi, Giovanni e Ernesto sono certo da ricordare. Loro una volta scesi dalla bici sono divenuti imprenditori del settore realizzando bici da corsa con la quale il campione virgiliano Loris Campana si aggiudicò, ad esempio, il titolo olimpico nel 1952 ad Helsinki.
Franco Gallesi, meglio conosciuto come “Ciani”, negli anni cinquanta da dilettante con la Learco Guerra si è aggiudicato la Coppa Città di Mantova più numerose altre competizioni
Negli anni settanta, invece, a mettersi in evidenza è il nipote Massimo, figlio del fratello Gino, prima come atleta, poi come meccanico e oggi come regista televisivo.
Lui inizia a gareggiare nella Lega Giovanile, gli attuali giovanissimi, poi nel tempo approda tra gli juniores indossando maglia dell’Audace Nave Brescia cogliendo una piazza d’onore, un terzo, un quinto posto.
Con la Learco Guerra, la Bottoli e la Bombana gareggia tra i dilettanti. Nel 1985 ha iniziato a rivestire il ruolo di meccanico nello staff della Lombardia partecipando a varie edizioni del Giro d’Italia dilettanti.
In alcune di queste ha fatto parte anche dello staff tecnico della nazionale diretta da Antonio Fusi.
Qualche generazione dopo a mettersi in luce è stato Davide Toni, nipote di Ivano Toni, che per la gioia del nonno ha conquistato anche la maglia di campione provinciale tra gli esordienti.
Guardando invece all’oggi il ciclismo a Rodigo parla tanto al maschile con: Diego Volpato e Gabriele Decò, giovanissimi del Mincio Chiese, Diego Munari, esordiente, il fratello Davide e Walter Bressan, giovanissimi del Ciclo Club 77, e Lorenzo Ghidetti portacolori tra i baby degli Amici del Pedale Rivaltese, quanto al femminile grazie a Caterina Bressan, giovanissima del Mincio Chiese.