Lido di Camaiore, 10 Marzo 2021
Vincenzo Albanese firma il primo podio per EOLO-KOMETA con la sua impresa sul Monte Pitoro
56a Tirreno Adriatico
Tappa 1: Lido di Camaiore – Lido di Camaiore (156 km)
La storia si scrive sugli attimi. Quella dell’EOLO-KOMETA Cycling Team è una storia ancora molto giovane in cui molti dei suoi attimi migliori devono ancora arrivare. Ma questo mercoledì, sulla costa tirrenica, Vincenzo Albanese ne ha costruito uno.
‘Alba’ è diventato il primo corridore della squadra a salire sul podio come primo leader della classifica della montagna di questa Tirreno-Adriatico.
Maglia verde per lui dopo un grande lavoro, strepitoso, del suo compagno di squadra Samuele Rivi. I due sono entrati nella fuga iniziale, inizialmente di sei corridori, che ha condotto la gara fino agli ultimi 10 km. I tre passaggi sul Monte Pitoro nella prima parte della tappa, hanno animato la battaglia.
Albanese era secondo dietro il belga Jan Bakelandts sulla prima salita. I ruoli si sono invertiti sulla seconda. Per la terza salita una grande battaglia tra Alba, Bakelandts e Simone Velasco.
La storia, sì, è scritta dagli attimi.
La prima tappa della Tirreno-Adriatico ha proposto un percorso non eccessivamente lungo con un finale ideale per lo sprint con l’eterna lotta tra la fuga e le squadre interessate alla volata.
Sei corridori si sono staccati molto presto e il grande gruppo ha lasciato fare. Dopo l’ultima salita al Monte Pitoro, la fuga si è ridotta a cinque corridori, tra cui i due della EOLO-KOMETA.
Il gruppo ha gestito il distacco, che non è mai stato un motivo di preoccupazione per evitare lo sprint.
A 25 chilometri dall’arrivo Samuele Rivi e Mattia Bais sono rimasti da soli con un distacco di circa un minuto. A dieci chilometri dalla fine sono stati finalmente raggiunti. Alejandro Ropero e Mark Christian hanno preso rapidamente il testimone per mettere Manuel Belletti nella migliore posizione possibile in vista dell’inevitabile sprint.
Di fronte allo sprint, l’esperto Manuel Belletti stava scalando le posizioni in vista del lancio del suo finale, trovando gli spazi giusti dove soltanto un maestro sarebbe riuscito a vederli. Purtroppo sul finale è stato chiuso e non ha potuto giocarsi lo sprint, finendo nei primi venti (alla fine 19°). “Purtroppo mi è caduta la catena. Ed è davvero stata una sfortuna perché sicuramente avrei centrato un grande risultato”.
Vincenzo Albanese: “Sono contento, sono contento perché non è stato facile conquistare questa maglia verde. Che tra l’altro, sui nostri pantaloncini ci sta benissimo. Sapete cosa? Su quella salita c’erano i cartelli che indicavano i metri che mancavano al GPM: 500, 300, 200, 100. E su tutti quei cartelli c’era la scritta Eolo, sponsor della corsa. Allora ho detto che dovevo vincerlo io per forza, a tutti i costi: perché Eolo siamo noi. Ieri sera abbiamo avuto una riunione, nella quale Ivan ci ha chiesto un cambio di passo per coronare il lavoro fatto finora. Credo che tutti abbiamo dimostrato di aver compreso le sue parole”.
Samuele Rivi: “Avevamo il compito di andare in fuga e di provare a prendere la maglia verde, ci siamo riusciti con Albanese e io ho provato ad aiutarlo per quello che potevo. Poi, visto che ero già fuori in fuga, perché non provare ad andare fino in fondo? A me poi prendere aria e spingere in pianura piace, è stato bello provare questo attacco in due per provare a sognare di arrivare in fondo. Ovviamente il gruppo era lanciatissimo, e l’arrivo in volata era abbastanza scontato: ma è stata una bella giornata, anche se abbiamo fatto una gran fatica come sempre”.
Per giovedì, 202 chilometri tra Camaiore e Chiusdino con un ultima parte di tappa complicata dal terreno tortuoso attraverso Casciano, Poggio alla Croce e Monticiano prima del finale in leggera salita. Gli ultimi sette chilometri sono in salita, gli ultimi tre con pendenze tra il 4 e il 5%.
[ PhotoGomezSport (1, 3), Maurizio Borserini (2)]
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