Casalguidi, 06 novembre 202
Ricordati anche Alfredo Martini e Franco Vita- LO STAFF DELLA NAZIONALE DI CICLISMO RENDE
OMAGGIO A FRANCO BALLERINI A CASALGUIDI
CASALGUIDI(Pt)- Anche quest’anno lo staff tecnico della Nazionale Italiana di ciclismo su strada, ha voluto rendere omaggio alla memoria di Franco Ballerini presso il cimitero di Casalguidi, a Franco Vita in quello di Vecchiano in provincia di Pisa, ad Alfredo Martini, presso la sua abitazione a Sesto Fiorentino, presenti le figlie di Alfredo, Silvia e Milvia.
Una cerimonia per ricordare figure amate e indimenticabili, rimpiante da chi segue il ciclismo.
A guidare il gruppo Marco Mordini, di Sesto Fiorentino, fedelissimo scudiero di Martini.
Il gruppo si è ritrovato presso il cimitero di Casalguidi dove riposa dal febbraio 2010 Franco Ballerini morto durante un Rally automobilistico sulla collina che domina la piana pistoiese.
C’era la moglie Sabrina con il padre Luigi, e si è ripetuta la solita commozione davanti alla tomba del “Ballero”.
Presente il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni, l’attuale c.t. della nazionale Daniele Bennati, i collaboratori Marco Velo, Mario Scirea, Roberto Amadio, dirigenti, meccanici, massaggiatori, collaboratori e addetti ai lavori dello staff azzurro.
Dopo la sosta a Casalguidi, una delegazione si è recata a Vecchiano per l’omaggio a Franco Vita (per quasi 50 anni autista di Alfredo Martini), mentre il resto del gruppo si è trasferito a Sesto Fiorentino presso la casa dove abitava Alfredo Martini, per un altro affettuoso omaggio a ricordare l’uomo simbolo e immagine del nostro ciclismo.
E qui tanta ammirazione in tutti nel vedere il “museo” a casa Martini, realizzato con foto, libri, a tante altre testimonianze della straordinaria vita nel ciclismo trascorsa da Alfredo.
Infine il convivio a Carraia di Calenzano presso il ristorante “Gli Alberi” di Rossano Becheroni, tradizionale ritrovo del ciclismo. Qui i saluti di rito ed i ringraziamenti al termine di questo breve e tradizionale “tour” tra ricordi e commozione.
Antonio Mannori