Campagnola Emilia, 30 Gennaio 2019
Appunti e considerazioni finali
Ciao a tutti e mai sedersi sugli allori, se quest’anno è andata bene non vuol dire adagiarsi, pertanto prendo lo spunto del nostro Consigliere e vi giro per intero la sua accurata analisi, interessante e costruttiva. Sarebbe bello riceverne altre da ognuno di voi, belle, buone, brutte o cattive ma sicuramente servirebbero per un confronto che poi potremmo dibattere alla prossima riunione. Allora forza e coraggio e mandatemi tutto ciò che ritenete vada rivisto. Prima di chiudere voglio ringraziare tutti ma proprio tutti per l’impegno e la passione messa domenica a frutto della manifestazione. A presto
Paolo
Ciao Paolo,
ti esprimo i miei commenti sulla manifestazione di domenica scorsa:
– la sensazione è di crescita di anno in anno, nella partecipazione, nella soddisfazione dei partecipanti, nell’eco dei media, nella qualità organizzativa generale (accoglienza, pranzo, colpo d’occhio della sala e degli arredi, qualità degli atleti premiati, presentatore, iniziative collaterali quali inchieste che coinvolgono i partecipanti, presentazione di ex atleti di squadre ciclistiche famose, nuovi mezzi tecnici come lo schermo, etc.) , negli automatismi che si stanno creando tra i partecipanti all’organizzazione e nella loro soddisfazione a vederne i risultati.
– ora, per trovare ancora zone di miglioramento bisogna andare a cercare nei particolari, bisogna avere la capacità di analizzare il dettaglio e fin nel minimo dettaglio, bisogna affinare il senso critico e il senso di responsabilità di tutta la squadra.
Cominciando dalle riunioni dove deve parlare uno solo alla volta e gli altri debbono ascoltare e seguire e non fare amene chiacchiere private. Bisogna prendere in esame settore per settore per rifare il film della giornata con commenti e proposte che possono essere di tutti (uno alla volta) ma la decisione finale deve essere del presidente e del responsabile del settore.
E tutti debbono conoscerla questa decisione e agire di conseguenza.
A mio avviso sarebbe necessario che la riunione che precede la manifestazione (da fare ad esempio a Campagnola) fosse come la prova generale a teatro: con la partecipazione dei due gruppi (Tedeschi e Campagnola, orchestrali e cantanti), che poi nei fatti debbono interagire, si rappresenta in anteprima l’intera opera.
Dobbiamo arrivare a recitare a memoria, e già succede in tanti settori dove l’organizzazione è stata messa a punto da qualche anno. Dobbiamo fare inserimenti graduali di nuovi collaboratori dando loro modo e tempo di capire come funziona la macchina.
Cosi si realizzerebbe anche la ‘specializzazione’ e la ‘interscambiabilità’ di ciascuno di noi: ciascuno si specializza in un settore svolgendo sempre gli stessi compiti ma, nel contempo, ha modo di conoscere tutti gli altri attori e sapere cosa fa ciascuno.
E’ un po troppo militaresco? Forse. Ma il gruppo è numeroso, l’avvenimento importante e ha un’eco sempre più vasta, non si può andare un tanto al braccio e improvvisare.
E poi noi siamo ambiziosi. Non si può sbagliare (anche perchè ti verrebbero dei cattivi pensieri e relativo mal di stomaco).
Da parte mia c’è disponibilità a vederci qualche volta in più e a vederci anche a Campagnola.
La continua crescita, che noi saremo capaci di realizzare, porterà presto a problemi di spazio. Io penso che non sarà facile trovare locali più grandi e, soprattutto, una qualità di collaborazione come ci viene data a Campagnola.
Quindi? A mio parere conviene puntare sulla qualità anche se dovesse arrivare a essere a numero chiuso.