Ponsacco, 29 Settembre 2016
Intanto prosegue il recupero del ragazzo di Ponsacco
CHRISTIAN FELICISSIMO ACCANTO A DUE GRANDI CAMPIONI MARK CAVENDISH E FABIO ARU
Fra ottanta giorni sarà un anno da quel tragico 21 dicembre 2015 quando Christian mentre stava salendo su un autobus a Pontedera dopo la scuola, finì sotto le ruote del bus. Christian, esordiente nella squadra ciclistica Mobilieri Ponsacco, non è mai rimasto solo. Oltre alla sua splendida famiglia, gli amici, i compagni di classe e quelli del ciclismo, lo hanno sempre seguito e sostenuto.
E lui con il suo straordinario carattere, la voglia di tornare a scherzare con gli amici del ciclismo, della scuola e nella vita di tutti i giorni, prosegue il suo recupero.
Si muove con la sedia a rotelle ma è sempre più sicuro di se, e proprio in questi giorni ha avuto la gioia e la soddisfazione di incontrare due grandi campioni del ciclismo, Mark Cavendish e Fabio Aru.
Il velocista del Team Dimension Data e l’atleta sardo del Team Astana erano in provincia di Pisa per il Giro della Toscana-Memorial Alfredo Martini, quando sono stati avvertiti di questo desiderio di Christian e senza indugi Mark e Fabio hanno voluto incontrarlo.
I due campioni sono stati felici di essere fotografati accanto a lui, che tanta sfortuna ha avuto nella vita con questo tremendo incidente.
Gli hanno raccontato della straordinaria volontà e della reazione ammirevole con la quale Christian ha saputo riprendersi e continua a migliorare.
Aveva scelto il ciclismo quale sport preferito, come Aru e Cavendish, come tanti altri giovani, e l’augurio finale dei due campioni quello che Christian possa tornare un domani nuovamente in bici.
Intanto il recupero di Christian prosegue nei tempi previsti e programmati.
A fine ottobre il ragazzo dovrà sottoporsi all’ospedale di Pisa a un intervento chirurgico, anche questo previsto dai medici che lo hanno in cura, che sino dal quel tragico 21 dicembre 2015, gli sono stati vicini così come tutti gli altri operatori sanitari degli ospedali Cisanello e Santa Chiara.
ANTONIO MANNORI