Parigi, 28 aprile 2020
Qualche nube sulle date della ripartenza del ciclismo agonistico in Francia
La ripartenza del ciclismo agonistico in Francia, nonostante l’Uci abbia già ufficializzato la disputa dal 29 agosto al 20 settembre, al momento, non è stato comunicato nulla che annulli queste date.
Ma ieri, all’Assemblea Nazionale Francese (Il Parlamento), il Primo Ministro Eduard Philippe ha sollevato qualche incertezza sull’immediato futuro per lo sport agonistico.
Per il momento, il calcio ed il rugby non dovrebbero potere riprendere.
Avvenimenti sportivi con la partecipazione di più di 5000 persone non si possono organizzare e, queste disposizioni sembra possano mettere in serie difficoltà molti organizzatori come quelli che dovevano organizzare nella Regione della Brtetagna i Campionati di Ciclismo francese su strada.
Già la scorsa settimana, il Ministro dello Sport francese, Roxana Maracineanu, aveva già dichiarato che, il problema del Tour de France, al momento, è l’ultimo dei problemi perchè, chiaramente, questo terribile Corona Virus costituisca ancora un grave problema e sarà necessario monitorare l’evolversi della pandemia sperando in una veloce e sicurissima conclusione.
E se anche il Tour non dovesse ripartire, tutta la restante parte dei programmi in definizione, potrebbero subire uno stop ed una variazione piuttosto difficile da potere gestire.
Il programma del Primo Ministro Francese Eduard Philippe, è stato approvato martedì pomeriggio all’Assemblea Nazionale con 368 voti a favore e 100 contrari.
Noi, da sportivi ed amanti del ciclismo confidiamo in un favorevole andamento di questa pandemia affinchè la si possa mettere sotto sicuro controllo sanitario e potere riprendere con sicurezza e felicità tutta l’attività agonistica.
Come cittadini però dobbiamo fare forzatamente i conti con la sanità e la lotta al Covid 19che ha la priorità su tutti e tutto.
Non ci resta che confidare nella buona sorte augurando a tutti un cordiale e amichevole augurio all’insegna del : “CORAGGIO E AVANTI”
Servizio a cura di : Vito Bernardi
