Varese, 21 Maggio 2016
OGGI A VARESE SI E’ TENUTO IL 6° CONVEGNO “MAPEI SPORT: 20 ANNI DI RICERCA, ASSISTENZA E CULTURA PER LO SPORT”
21 maggio 2016 – Nella cornice del Centro Congressi Ville Ponti, Villa Napoleonica a Varese oggi si è svolto il 6° convegno Mapei Sport dal titolo: “Mapei Sport: 20 anni di ricerca, assistenza e cultura per lo sport”, evento prestigioso e significativo per il mondo della ricerca scientifica specializzata nello sport.
La mattinata è stata inaugurata dai saluti di Claudio Pecci, Direttore Responsabile e Direttore Sanitario Mapei Sport, di Gaela Bernini in rappresentanza di Fondazione Mai di Confindustria e di Maria Ida Piazza, Assessore allo sport di Varese.
I venti anni di MAPEI SPORT confermano la duratura e sempre crescente cura che il Centro rivolge al mondo della ricerca universitaria.
Nel corso del convegno, sono stati presentati i risultati del progetto di Ricerca “Aldo Sassi” dell’anno precedente ed è stato presentato il 5° assegno di ricerca “Aldo Sassi” per Laureati in Scienze Motorie. Giorgio Squinzi, CEO del Gruppo Mapei e Adriana Spazzoli, Direttore Marketing e Relazioni Esterne Gruppo Mapei, hanno introdotto gli argomenti di discussione ricordando come è nato il Centro Mapei e i valori che vi sono alla base.
I ricercatori del Centro Mapei Sport e professionisti del settore, hanno illustrato i propri risultati e studi, con contributi importanti circa l’effetto in diverse discipline sportive del “Delayedpotentiation”.
I presenti hanno potuto assistere anche alla Lectio Magistralis tenuta da Nicola Maffiuletti sugli effetti acuti dell’esercizio fisico: fatica vs “potentiation”.
Durante l’arco dell’intera giornata, si sono potuti affrontare numerosi temi importanti riguardanti diversi sport, con sessioni particolareggiate riguardanti lo sci alpino, con focus ad esempio sulle differenze fisiologiche tra sciatori di Coppa del Mondo e Coppa Europa, sul ciclismo, con rilevanti riflessioni sull’ottimizzazione dell’allenamento nella Mountain Bike, sulla pallacanestro, dove si sono analizzate anche le variabili dell’allenamento e della forza e infine sul calcio, dove l’accento è stato posto sugli aspetti metodologici relativi alla percezione dello sforzo e il Brain Endurance Training, come nuova strategia per limitare la fatica mentale e migliorare le performance.
Una ricca tavola rotonda con ospiti illustri ha poi concluso il convegno. Paolo Ghisoni, Sky Sport, già promotore del progetto di sviluppo del calcio giovanile “La Giovane Italia”ha coinvolto gli ospiti sul tema dell’affermazione dei giovani atleti d’élite.
Hanno partecipato alla discussione non solo personalità del calibro di Giorgio Squinzi, Luca Guercilena, Roberto Sassi, Andrea Menozzi, Eusebio di Francesco, ma anche atleti come Francesco Acerbi, Fabian Cancellara, alcuni esponenti della Nazionale Italiana di sci alpino e del Cycling Team Trek-Segafredo, che hanno avuto modo di intervenire e regalare il loro prezioso contributo alla discussione.
Il Dott. Squinzi ritiene che per arrivare ai massimi livelli bisogna iniziare fin da piccoli: “Fabian Cancellara e Berardi sono i nostri esempi: gli sportivi per arrivare ai vertici devono iniziare ad affinare le loro caratteristiche partendo da giovanissimi mantenendo con la testa le responsabilità e la concentrazione, obiettivi chiari sportivi e di vita per diventare veri campioni.”
Fabian Cancellara, professionista nel ciclismo, quindi ha ribattuto che ritiene che una buona base per un giovane non basti per affermarsi: “Avere una buona base da giovani non basta, bisogna trovare le strutture giuste che ti aiutino a crescere.
Io devo ringraziare la Mapei che all’inizio della mia carriera mi ha dato quello che mi serviva per fare il salto di qualità.”
Il general manager del cycling team Trek-Segafredo, Luca Guercilena, ha commentato : “La mia esperienza è particolare, la mia fortuna è stata lavorare 10 anni alla Mapei prima di diventare Team manager.
Gestire gli atleti ed i tecnici è difficile.
Per me la cosa principale è formare uomini prima che corridori.
Bisogna investire tanto sul settore giovanile non stressando i ragazzi ma dando loro la cassetta degli attrezzi per il futuro”
A parlare del mondo calcistico è stato l’allenatore del Sassuolo, Eusebio Di Francesco, che ha espresso la sua opinione sull’argomento : “ A volte la stampa non aiuta a far crescere i ragazzi, perché mette loro troppa pressione. I giovani vanno aspettati e accompagnati nella loro crescita.
L’importante è insegnar loro come arrivare al risultato.
Un allenatore deve avere la capacità di riconoscere i talenti ed accompagnarli nel loro percorso di crescita: Il mio compito è anche quello di togliere le troppe responsabilità che sentono addosso giovani come Berardi.”
Di seguito Roberto Sassi, Responsabile training Check e Sport science della Juventus, ha riportato la sua esperienza: “La Juventus crede tanto nei giovani.
E’ una società che guarda avanti, li fa crescere.
C’è tanto investimento dal punto di vista economico anche se a volte non è possibile farli giocare sempre. Come dice di Francesco purtroppo è un sistema in cui i giovani non sono avvantaggiati.“
E’ poi intervenuto il capo allenatore della Nazionale italiana di Sci Alpino, Massimo Carca che ha affermato di credere molto nel prodotto italiano così come il suo atleta Matteo Marseglia che si è soffermato sull’importanza della famiglia nella crescita del giovane: “La famiglia è importantissima per la formazione dello sportivo.
La voglia parte dai ragazzi ma fondamentale è il supporto dei genitori.”
Sport diversi ma stesse dinamiche.
A parlare del mondo del basket è stato Andrea Menozzi ,responsabile del settore giovanile della Reggiana : “Il mondo del Basket per alcune dinamiche è simile a quello del calcio.
A far giocare i giovani ci vuole coraggio.
Il problema è inserire un giovane in un contesto in cui la struttura fisica è fondamentale.
Dopo il coraggio ci vuole la pazienza perché poi essere all’ altezza delle aspettative è uno scoglio per i ragazzi e lì bisogna avere pazienza e supporto.
A terminare la discussione sull’argomento è stato il calciatore del Sassuolo Calcio Francesco Acerbi: “Importante per un giovane sportivo trovare nel proprio percorso strutture e personale che ti aiutino a superare i momenti difficili.
Noi a Sassuolo siamo privilegiati perché abbiamo il Centro Mapei che ci aiuta tanto.
Sono dettagli importanti per crescere e star bene tutto l’anno.
Il Sassuolo ha molti giovani forti, di valore e italiani e per questo siamo visti come una squadra da copiare.
Mapei, Gruppo multinazionale leader nel settore dei prodotti chimici per l’edilizia, dedica da sempre significative risorse e particolare attenzione alla ricerca e allo sviluppo anche attraverso la collaborazione con la Comunità Scientifica.
L’Azienda ha fondato nel 1996 il Centro Ricerche Mapei Sport con sede ad Olgiate Olona (VA) con lo scopo di promuovere la ricerca in ambito medico-sportivo con particolare riguardo alla fisiologia dell’esercizio. Mapei, per ricordare la figura e l’attività scientifica del Professor Aldo Sassi, già Direttore del Centro e prematuramente scomparso, volendo finanziare nuovi progetti di ricerca inerenti le “Scienze dello Sport” ha promosso l’istituzione di un assegno di ricerca “Aldo Sassi”, giunto alla quinta edizione, da assegnare annualmente ad un giovane laureato in Scienze Motorie.
L’assegno di ricerca del valore di 10.000 Euro viene erogato tramite un bando pubblico diffuso attraverso canali di comunicazione concordati tra il Centro Ricerche Mapei Sport e la Fondazione Giuseppina Mai. Quest’ultima opera in stretta sinergia con Confindustria è sostenuta da imprese particolarmente attive nella promozione della ricerca e dell’innovazione.
La Fondazione MAI di fatto promuove la ricerca scientifica nel campo medico, della salute e della qualità della vita, stimolando la collaborazione tra università, enti pubblici di ricerca e il mondo delle imprese.
La collaborazione tra Mapei e la Fondazione MAI si pone quindi come obiettivo quello di incentivare i giovani ad impegnarsi in progetti di ricerca nel campo delle Scienze dello Sport.
Mapei Spa e Centro Ricerche Mapei Sport proseguono quindi nel percorso avviato per ricordare, con un’iniziativa tangibile e continuativa nel tempo, il Professor Aldo Sassi, figura stimata e amata da tutti gli sportivi e da coloro che l’hanno conosciuto nella sua lunga attività di ricercatore e uomo di sport.