Pian Della Mussa, 20 Luglio 2019
Clement Champoussin su Andrea Cacciotti
E’ una delle poche gare in linea riservate alla categoria dei dilettanti rimaste in Italia dove, purtroppo, diventa sempre più difficile organizzare gare ciclistiche.
Una bellissima gara anche questa 53° edizione con un vincitore eccellente e che fa parlare francese all’edizione 2019 della Ciriè-Pian della Mussa per Elite e Under23.
Ed a succedere nell’Albo d’Oro della corsa al trentino di Rovereto, Riccardo Lucca, in cima svetta solitario il francese Clement Champoussin della Chambery Ag2R, un giovane scalatore di qualità che il prossimo anno debutterà tra i professionisti con la squadra maggiore dell’Ag2R.
In seconda posizione a 15″ si è classificato Andrea Cacciotti, recentemente vincitore della “Freccia dei Vini”, uno degli atleti più accreditati alla vigilia e ultimo a cedere a Balme mentre l’altro transalpino Nicolas Preudhomme ha completato il podio conquistando il terzo gradino.
La gara era valida anche per la conquista del titolodi campione regionale piemontese degli Under23, conquistato da Filippo Ghiron, 19° assoluto, torinese di Pecetto e portacolori della Overall Tre Colli di Massimo Subbrero.
Corsa vibrante (88 corridori al via) animata da una lunghissima fuga in avvio lanciata da Fabio Carrara e Davide Bauce, al comando per quasi due terzi di gara.
Raggiunti i due, sul circuito di Ceres, sono saliti in cattedra i francesi dello Chambery.
Nel settore conclusivo della corsa, avvicendandosi nei cambi, hanno infatti letteralmente sgretolato il gruppo, favorendo al momento topico l’assolo di Champoussin, ventenne di Nizza, che sulle dure rampe del Pian della Mussa si è involato verso il traguardo finale.
Bellissima nel complesso la manifestazione che ripropone il grande ciclismo di una volta, quello praticato e combattuto sulle strade vere in scenari dove sono nati i grandi campioni del passato.
Ma qui si entra del campo dell’immaginario.
Intanto teniamoci carissime gare come la Ciriè Pian Della Mussa e, per i Circuiti del Campanile c’è sempre spazio e tempo salvo la nascita di qualche altra stupida teoria contro il ciclismo!
