Verona, 18 Luglio 2017
Mauro Finetto, il Team Delko Marseille e il Tour de France
Renzo Puliero – Fotoservizio Photobicicailotto
Mauro Finetto correrà anche nelle prossime due stagioni con la Delko Marseille. La formazione Professional francese ha dato l’annuncio ufficiale. Il corridore veronese, spiega, è diventato in pochi mesi un pilastro del team e potrà contribuire ulteriormente alla crescita di una formazione che il prossimo anno punta decisamente alla wild card per il Tour de France.
Finetto, di questi tempi, essere già sicuri di far parte del gruppo per altre due stagioni, è un bel risultato.
«Indubbiamente. Già dopo la Parigi-Nizza, sapevo della volontà di riconfermarmi.
Ho atteso per valutare un altro paio di possibili opportunità, ma non mi sono speso tanto al riguardo perché qui mi trovo bene e non volevo aspettare oltre.
Così ho firmato ben volentieri».
I motivi?
«Il manager ha molta fiducia in me, così come lo staff e la squadra. Si lavora bene, in un bell’ambiente. La squadra, poi, è in crescita».
Controindicazioni?
«Mi spiace non poter essere in certe corse del calendario World Tour e in quelle del calendario italiano che ben si adatterebbero alle mie caratteristiche, penso a corse come le Strade Bianche e il “Lombardia”, senza dimenticare il Giro. Di gare World Tour, in un anno, ne faccio solo tre e sotto certo aspetti è un bel danno, ma devo prendere quanto viene e per me va benissimo così».
Al riguardo, vi sono maggiori speranze per il futuro?
«Sì. La Delko Marseille spera molto su una wild card per il Tour 2018. Io mi accontenterei di una Vuelta e di qualche invito in più alle classiche. Importante è che la squadra stia lavorando per questi obiettivi. Sta investendo molto in Francia ed ha già la certezza di avere al suo fianco lo sponsor per altri cinque anni».
La conferma deriva da un positivo bilancio della prima parte della stagione.
«Non mi accontento mai, ma sì, il bilancio è buono con una vittoria e diversi piazzamenti, però ho raccolto meno di quanto avrei potuto. Lo metto in conto a causa dei miei problemi con l’allergia. Importante è che le mie prestazioni, al di là dei risultati, siano valutate nel modo giusto. Chi è in “ammiraglia” vede la corsa e quanto le gambe girino. E qui, alla Delko Marseille, vedono bene».
Come va con l’allergia?
«Ora siamo in ritiro nei pressi del Colle della Lombarda, in Francia, e va meglio. Il problema è che, dopo il campionato italiano, sono stato costretto a dieci giorni di stop per febbre e sinusite. Ora sto meglio, ma ho dovuto cambiare programmi».
Come?
«Era previsto ripartissi dal Tour de Wallonie dal 22 al 26 luglio, invece dovrei rimettere il numero sulla schiena alla Vuelta a Burgos dall’1 al 5 agosto. Sono iscritto anche alla Prueba Villafranca in Spagna del 25 luglio, ma penso proprio che non andrò per poter lavorare una settimana di più ed essere in migliore condizione alla Vuelta a Burgos, gara di un livello elevato».
E poi?
«Correrò dal 15 al 18 agosto il Tour duLimousin, che ho vinto nel 2014. Tra l’altro, viene riproposta proprio la tappa che ho vinto in quell’anno. Poi, il 27 agosto, sarò al Bretagne Classic a Plouay, gara World Tour».
Obiettivi?
«Al mio rientro, vorrei proprio vincere almeno un’altra corsa, dopo quella in Ardeche nello scorso febbraio. Chissà non possa ripetermi al “Limousin”. A Plouay, invece, prevedo arrivino davanti in 30-40, ma nel finale c’è uno strappetto che potrebbe anche essere trampolino di lancio per chi avrà le gambe buone. Mi piacerebbe, inoltre, provare l’ebbrezza di una “prima volta”».
Quale?
«In carriera, ho vinto 11 corse, ma tutte all’estero. Il sogno è concretizzare un colpo in Italia: più volte, ho mancato il successo per poco, magari preso all’ultimo chilometro. Giro dell’Emilia, Tre Valli Varesine, Memorial Pantani…. sono nei miei pensieri».
Renzo Puliero – Servizio fotografico di Photobicicailotto