Firenze, 12 marzo 2020
Diari e memorie nel racconto del figlio Giovanni-SULLA CRESTA DELL’ONDA Gastone Nencini e quel 1960
FIRENZE, 12 Marzo 2020.- In un anno particolare per tre date che ricordano Gastone Nencini (90 anni dalla nascita, 60 dal trionfo al Tour de France e 40 dalla sua prematura scomparsa) arriva anche un libro scritto dal suo figlio primogenito Giovanni Battista. Per la Polistampa Edizioni si intitola “Sulla cresta dell’onda, Gastone Nencini e quel 1960”, aggiungiamo noi, indimenticabile per il campione mugellano di Bilancino. Altre due parole stampate sulla copertina “Diari e Memorie” ci introducono su quanto Giovanni ha scritto in questa sua pubblicazione dedicata al ricordo del babbo.
“Il 1960 – dice Giovanni – fu un anno fondamentale per mio padre, da tutti i punti di vista, non solo sportivo ma anche umano. Vinse il Tour de France, prima di lui solo Bottecchia, Bartali e Coppi si erano aggiudicati la Grand Boucle, sfiorò il successo al Giro d’Italia, che gli sfuggì per soli 28 secondi, e conobbe l’amore della sua vita, Maria Pia oggi mia madre”.
L’amore trovato e l’attesa del suo primo figlio gli diedero quella serenità e quella carica interiore per ottenere quei successi, primo tra tutti il Tour, che lo consacrarono come il Campione da tutti conosciuto, per forza, grinta, carattere, umanità, che conosciamo.
Nel libro “Sulla cresta dell’onda” un vecchio giornalista, che nel 1960 seguì come inviato quel Tour, racconta ad un giovane collega la storia e i protagonisti di quell’edizione, la tragedia della caduta in discesa del francese Roger Rivére nel tentativo di non mollare la ruota del toscano, il controverso rapporto tra il c.t. della Nazionale Italiana Alfredo Binda e Gastone Nencini, e quello tra la maglia gialla e i compagni di squadra.
Ed ancora il “giallo” che si cela dietro la famosa stretta di mano tra il Generale Charles De Gaulle e il campione toscano.
Altro capitolo la storia d’amore tra Gastone e Maria Pia, una storia d’amore “clandestina” raccontata per la prima volta, in una Firenze popolare ormai scomparsa.
E nel libro, Giovanni pubblica le lettere che Gastone Nencini scriveva dal Giro d’Italia e dal Tour de France a Maria Pia.
Uno spaccato che completa e ci offre il ritratto inedito e commovente di un uomo dolce e innamorato, oltreché grande campione, in un’epoca con l’avvento degli sponsor, che segnò il passaggio dal ciclismo “eroico” a quello moderno. Un libro che merita di essere letto, e che offre un ritratto inedito di Gastone Nencini. Buona lettura.
ANTONIO MANNORI