Besano, 15 Febbraio 2016
Viso a Viso con Giuseppe Fezzardi
Giuseppe Fezzardi nato ad ARCISATE (Varese) il 28.12.1939, 5 vittorie da Professionista dalla kermess di Bordighera subito al primo anno nella categoria, (1961), un secondo posto al “Romandia”, perso combattendo contro la squadra di un certo…Jacques Anquetil. Nella stagione del debutto vestì la livrea della “San Pellegrino” con Gino Bartali come Direttore Sportivo.
Nella successiva stagione, è il 1962, Fezzardi viene confermato dalla “San Pellegrino”, oltre a numerosi piazzamenti, Giuseppe Fezzardi, varesino Doc, vince la corsa più bella per un corridore bosino, la “Tre Valli Varesine”, battendo un corridore del calibro di Hovenaers, è primo sulla pista del Velodromo Luigi Ganna e manda in visibilio le migliaia di spettatori sulle tribune del tondino varesino e, con questa vittoria, Fezzardi conferma la sua classe, le sue qualità di corridore e da una grossa soddisfazione ai Dirigenti della SC Alfredo Binda di Varese, Società che fu sempre la “Sua Squadra” fin dalla categoria Esordienti, poi Allievo fino alle varie categorie dilettantistiche di allora, dove, nell’ultimo anno tra i “Puri”, vinse la bellezza di 17 gare, molte di livello internazionale dando grandi soddisfazioni al DS Franco Tozzo e al Presidentissimo della Binda, Carlo Curti.
Erano tempi in cui pedalavamo fior di Campioni in parecchie Regioni d’Italia perciò chi vinceva allora, conseguiva vittorie di assoluto prestigio.
Nel 1963 “Ul Pep” (Simpatico soprannome lombardo di Giuseppe), veste la casacca della “Cynar” e conquista una vittoria di grande peso a livello internazionale : Vince il Tour de Suisse, (2° Maurer, 3° Moresi) un successo di grande prestigio e, dal lato umano, di grande effetto per lui e i suoi tifosi di Besano, cittadina al confine con la Svizzera. Tante feste e riconoscimenti e tanta gioia da parte del gruppo dei suoi tifosi storici con lo zoccolo duro formato da vari Amici, Compaesani e valceresini che lo accompagnavano spesso anche in lunghe trasferte come i fratelli Rinaldi e Attilio Calcagni fin dai tempi del dilettantismo.
Siamo nel 1964, la casacca è quella della Ignis di Guido Borghi, tanti piazzamenti e tanta fatica per collaborare nelle vittorie di tanti campioni.
E, nel 1965, in livrea “Molteni”, un’altra vittoria storica. Fezzardi vince a Gap la tappa del “Tour De France” davanti ad un Campione come il belga Gilbert Desmet e sale su vari podi sempre a livello internazionale.
Nello squadrone di Arcore rimarrà anche nelle stagioni 1966, 1967 e 1968 vincendo il Giro del Ticino/1966 precedendo il tedesco Hans Junkermann e, sempre in prima fila nel sostenere i Capitani di allora in maglia azzurra ai Mondiali su strada ma, è anche l’anno in cui conosce Ornella che poi divenne sua moglie. La signora Ornella allora era una Dirigente dell’Azienda che produceva il famoso Amaro Monier, un liquore molto apprezzato che sosteneva il ciclismo organizzando anche il “Gran Premio Amaro Monier” e, in quell’edizione (1968) che si disputò sull’anello del Velodromo Luigi Ganna, Giuseppe lanciò le basi per quella che poi sarebbe diventata la sua vita, la sua Famiglia, una Famiglia che dura serenamente tutt’ora con la signora Ornella, le figlie Samantha, (Biologa) e Pamela, (Avvocatessa) con due nipoti, Matteo di 10 anni ed Emma di 5.
Infine le ultime tre stagioni da professionista, il 1969 alla “Sanson” e il 1970 e 1971 le ultime due stagioni con la maglia della “Dreher”, c’era un certo…Roger De Vlaeminck! con bellissime prestazioni anche al Giro d’Italia, tutti portati a termine.
Incontriamo Fezzardi a Besano e ci apre il cancello della villetta “scortato” dai suoi due fidi cani, Kira e Otto mentre, sornione, il gatto Chicco osserva e “controlla” senza mettersi in evidenza mentre la signora Ornella ci accoglie con affabilità (c’era anche il Fotoreporter Antonio Pisoni).
Buon Giorno Giuseppe, come va da “Pensionato”?….
Abbastanza bene, continuo a pedalare con lunghe escursioni solitarie, non perché disdegno la compagnia, tutt’altro ma, perché non voglio tradurre le mie pedalate in competizioni o sfide. Quei momenti sono passati, adesso preferisco rilassarmi, osservare il panorama e, soprattutto, stare attento al traffico.
Incontra qualche ex nelle sue pedalate?….
Si, qualche volta. Incontro spesso corridori in attività nelle categorie giovanili che, per la loro giovane età, non mi riconoscono tanto facilmente se non dopo i “convenevoli”. Mi capita però spesso di essere riconosciuto da tifosi con qualche primavera sulle spalle e questi mi incitano quasi fossi ancora in gara con un “Forza Pep”, un incitamento assai gradito e che mi fa tornare indietro nel tempo che, purtroppo, corre, corre, corre….ma io mi impegno con determinazione a tenere la ruota del tempo che passa….!
Fezzardi, cosa ricorda del Campionato Italiano Dilettanti del 1960 a Riva del Garda?….
Beh, la maglia Tricolore mi manca e, non essere riuscito a conquistarla si, un po’ di amaro in bocca me lo ha lasciato ma, se penso che mi sono piazzato al secondo posto e che in gara c’erano corridori come Italo Zilioli, Franco Balmamion, Vito Taccone, signori, tanto di cappello! Però, subito dopo quel Campionato Italiano, in Toscana nel “Del Rosso”, mi sono preso una bella rivincita.
Pep, un’altra domanda, saltiamo da un argomento all’altro….Chi è stato per lei il miglior Compagno, sia tra i suoi compagni di squadra che tra gli avversari?…
Beh, il Gruppo Molteni, Gianni Motta, Michele Dancelli, Giacomo Fornoni, Tommaso De Prà, Rudy Altig.
E il miglior “Capitano”?…
Sono due, Ercole Baldini e Rudy Altig
E il miglior Direttore Sportivo?….
Decisamente il compianto Giorgio Albani, oltre che Direttore Sportivo, un signore, un Maestro, quasi un Fratello maggiore!
Fezzardi, qual è stata la sua più bella vittoria?..quella che ricorda con più affetto?…
Le ho tutte le cuore, le ricordo tutte con pari affetto e nostalgia. Tutte le mie vittorie hanno un pari valore sia quelle conseguite tra i dilettanti ma, chiaramente, anche quelle da professionista.
Qualche rammarico?…
Nessuno!, ho ancora tantissimi Amici nel mondo del ciclismo ed ho sempre avuto ottime relazioni con i corridori, i Tecnici e gli Sponsor dai quali sono sempre stato gratificato con tanta stima che io ricambio di cuore.
Cosa le manca del ciclismo?….
La Libertà! Quel grande senso di “Libertà” che solo il ciclismo ti sa dare guardando sempre avanti, a testa alta col sole e l’azzurro del cielo sempre in faccia!
Se dovesse rinascere, cosa farebbe Giuseppe Fezzardi?….
Rifarei ancora il corridore e tutto quello che ho fatto perché in questo mondo mi sono trovato molto bene e, l’unica cosa che rimpiango è…il tempo che passa…inesorabile…fuggente…veloce! Ah..dimenticavo…”Se fosse possibile”, incontrare nuovamente Rostollan gli chiederei la rivincita in un Giro di Romandia prossimo venturo…una corsa che ho perso decisamente per inesperienza!
Adesso, sinceramente, a cosa stà pensando?…
Sarà banale ma, attendo che torni presto il bel tempo per riprendere a fare le mie solite pedalate solitarie e senza problemi di rapporti…battiti cardiaci…performance…. Adesso è tempo di rilassarsi e godere della mia bicicletta per vivere al meglio la vita.
Un’altra domanda da farle….Com’è stato il momento in cui appese la “Bici al Chiodo”?…
Beh, piuttosto un po’ traumatico…trovarsi all’improvviso senza gli impegni quotidiani che la pratica del ciclismo a livello professionistico ti impongono, basta allenamenti, basta appuntamenti per partire per le corse, insomma ti senti un po’ più solo! Poi però la vicinanza di mia moglie Ornella mi ha rinfrancato parecchio. Trovai lavoro alle dipendenze della Provincia di Varese : Pensi che fui assunto in extremis perché allora c’erano dei limiti anagrafici ed io stavo per superarli. Poi, 1’0 anni all’Ufficio Economato, in seguito presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e, dall’1 settembre 1992 sono un…Pensionato a tempo pieno! Ma, dal 1993 mi sono….pentito…e ho ricoperto la carica di Direttore Sportivo alla “Biancorossi Terziroli” dirigendo corridori come Stefano Zanini, Pierobon e Passera (Cat Allievi), ricevendo molte soddisfazioni. Grazie ad Ernesto Colnago, Giuseppe Saronni e Algeri ho collaborato per qualche anno come “Camperista” del Team Lampre. Ora sono nuovamente pensionato a…tempo pieno…qualche pedalata solitaria e tantissime soddisfazioni dalla mia Famiglia e dai nipotini Matteo ed Emma e, in tandem con Ornella, stiamo pedalando verso il 50° di Matrimonio.
Giuseppe Fezzardi, un Suo pensiero a ruota libera….
Sono felicissimo che mi abbiate fatto visita e che mi dedicate questo spazio su una pagina di Ciclismo in Internet (un mezzo che ai miei tempi non c’era) ma la felicità che mi date è grande anche perché, rivedendo il Fotoreporter Antonio Pisoni, automaticamente il pensiero torna indietro nel tempo quando ci si incontrava alle corse un po’ in tutto il mondo ma, anche con te Vito Bernardi che ti ho conosciuto un po’ più tardi, quando non ero più professionista. Ecco una bella “rimpatriata” che mi ha fatto tanto piacere. Infine, a tutti quei Tifosi con qualche primavera in più sulle spalle, un grazie per la loro vicinanza nel corso degli anni e, per i Vostri “Forza Fezzardi” o “Forza Pep” che ancora oggi mi indirizzate quando mi riconoscete per strada non posso che dirVi e dal profondo del cuore : “Grazzzzie”