Festa “in casa” per Fabio Aru e per tutta la Palazzago
Fabio Aru, vincitore ditappe al Giro d’Italia, maglia rosa e vincitore della Vuelta di Spagna è stato festeggiato ieri sera assieme al suo talent scout Olivano Locatelli diesse del Team Palazzago nel bolognese assieme alla famiglia Cevenini di Bologna che ha ospitato per un paio di anni il corridore sardo in famiglia quando era ancora giovane junior.
Una festa “in famiglia” per Andrea Cevenini, Fabio Aru e Olivano Locatelli e alcuni amici assieme al fans club che hanno voluto fare così una rimpatriata. Si è parlato di gare, di ricordi del giovane corridore sardo sia da junior quando voleva fare solo ciclocross al suo salto nel mondo dei dilettanti, ai due Giri della Valle d’Aosta vinti,e alle tante imprese compiute poi dall’atleta di Villacidro in maglia Palazzago e ora in maglia Astana.
“Una serata davvero divertente” ha raccontato Olivano Locatelli che ha riassunto in quella di ieri una giornata storica. L’incontro con Aru, al pomeriggio l’incredibile tris di Marlen Zmorka nella combinata a Ponsacco e terminata nella notte con la notizia dalla Nuova Caledonia della vittoria per distacco di Francesco Castegnaro nella seconda tappa da Kurine a Tadine.
“Un appunto lo devo fare però ricordando la vicenda Aru – dichiara ancora il diesse Locatelli -. E’ fondamentale che i nostri corridori soprattutto i più giovani pensino prima alla scuola. Poi per diventare campioni, se lo si è , c’è sempre tempo. Prendiamo esempio da Aru. Io con lui ho avuto pazienza. Arrivava dalla Sardegna, non da dietro l’angolo del ritiro di Palazzago. E frequentava il Liceo Classico, la scuola più difficile in assoluto. Faceva le versioni nei momenti di sosta in aeroporto, portandosi i pesanti vocabolari nelle borse. E guardate dove è arrivato. E’ diventato un uomo, sa gestire il gruppo, corre con testa e sa gestiire se stesso. E pensare che qualche mio collega mi aveva pure deriso quando l’ho preso, dopo averlo visto al Lunigiana e nessuno lo conosceva o si era interessato a lui. Diciamo che ho avuto tante soddisfazioni comunque da tutti i co rridori che ho avuto, chi più chi meno come stava nelle loro capacità.”
E Locatelli aggiunge: “Tutta la Palazzago ha avuto pazienza, abbiamo aspettato che terminasse la scuola. Lui è stato bravo perché tutte le domeniche arrivava al mattino con il primo volo dalla Sardegna, durante il periodo scolastico, andavamo a prenderlo all’aeroporto, mangiava la pasta portata da casa nel pentolino di acciaio, poi si andava a correre e la sera riprendeva l’aereo per rientrare in Sardegna e frequentare il Liceo Classico. Invece chi abbandona la scuola per fare il corridore magari limita i suoi margini di miglioramento che potrebbe avere invece dopo la scuola e poi rischia di non trovare più gli stimoli per fare il corridore veramente.”
In allegato: file .zip con le foto di Castegnaro e della festa di Aru (CLICCA QUI)
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