Sesto Cremonese, 15 Maggio 2016
34° GP Sportivi Sestesi : Cinquina per Minali
Sesto Cremonese, 15 Maggio 2015.
34° Gran Premio Sportivi Sestesi-Categoria Elite-U23
Quinta vittoria stagionale per il velocista veronese di Isola della Scala, Riccardo Minali (Team Colpack) che vince a Sesto Cremonese la 34° edizione del Gran Premio Sportivi Sestesi battendo allo sprint Michael Bresciani (Zalf) e il campione regionale lombardo categoria Elite, Mattia De Mori (Delio Gallina-Colosio). La corsa organizzata dal Velo Club Cremonese del presidente Fulvio Feraboli si è disputata su di un circuito locale di 19 chilometri ripetuto otto volte per un totale di 152 chilometri e che si è infiammato durante la quinta tornata quando si è formato al comando un plotone di 13 corridori col comasco Matteo Valsecchi (VC Cremonese), Andreoletti (Zalf), Viero e Zanoncello (Colpack), Cancarini (General Store), Sanò (Delio Gallina),Messieri (Vvf), Tronca (Lsm Cycling), Padovan (Team Idea) e gli alto milanese Micheletti (Overall), Moschetti e Mattia Saronni (Viris) che guideranno la corsa, vantaggio massimo 1’05” praticamente fino all’ultimo chilometro quando si verifica il classico ricongiungimento col treno della Colpack che lancia Minali verso il successo bruciando negli ultimi 50 metri avversari del calibro di Bresciani e De Mori.
Riccardo Minali, veronese di Isola della Scala è figlio dell’ex professionista Nicola e in questo inizio di stagione ha vinto la “Vicenza Bionde”, la “Popolarissima di Treviso”, Il “Circuito del Porto a Cremona” e, proprio domenica scorsa il 12° Trofeo Giacomo Larghi a Pregnana Milanese.
Ordine d’arrivo,
1)Riccardo Minali (Team Colpack) km. 152 in 3h22’35” media kmh. 45,019;
2)Michael Bresciani (Zalf);
3)Mattia De Mori (Gallina-Colosio);
4)Leonardo Bonifazio (Viris-Maserati);
5)Marco Maronese (Zalf);
6)Christian Bassani (Team Palazzago Amaru);
7)Giovanni Lonardi (General Store);
8)Alessio Brugna (Palazzago-Amaru);
9)Gianmarco Bregnoni (Zalf);
10)Attilio Viviani (Team Colpack)
Vito Bernardi-Collaborazione tecnica di Tiberio Belingheri