Vaprio D’Agogna, 13 Gennaio 2020
Pippo Fallarini un grande “EX” sempre nel cuore
Buon anno a tutti gli sportivi che ci seguono su PEDALE TRICOLORE; le vacanze di fine anno sono ormai terminate, mentre la nuova stagione ciclistica bussa alle porte.
Prima di iniziare con voi questa nuova avventura, Vito Bernardi (recentemente premiato a Roma con il premio FAIR PLAY dell’anno) ed io, siamo andati a fare gli auguri di Natale a PIPPO FALLARINI in quel di VAPRIO d’AGOGNA, dove è nato il 4 Maggio del 1934 e dove tuttora risiede.
PIPPO è stato professionista dal 1956 al 1964 collezionando in totale 12 vittorie, mentre l’anno prima nella categoria minore vinse a BARCELLONA la medaglia d’oro nella corsa in linea dei GIOCHI DEL MEDITERRANEO.
E’ bello scambiare quattro chiacchiere con lui, i suoi ricordi sono vivi, fulgidi; da quando giovane insieme a LEANDRO FAGGIN prestava servizio militare a Roma, (ancora non esisteva la compagnia atleti) e riusciva comunque ad allenarsi e a gareggiare grazie alla passione sportiva del suo capitano,alle prime corse da allievo disputate con una licenza fasulla, infatti PIPPO iniziò il suo percorso ciclistico grazie a quell’escamotage un anno prima a 15 anni.
A quei tempi allievi e dilettanti correvano insieme e veniva stilata un’unica classifica finale,di conseguenza doveva misurarsi con atleti più forti, più maturi, dai quali apprendeva i cosi detti trucchi del mestiere.
Dagli incontri in allenamento con FORNARA, BAILETTI, i fratelli BARALE ed altri corridori già professionisti che ne tessevano le lodi, lo criticavano e lo incitavano.
I suoi ricordi al GIRO d’ITALIA, quando era costantemente in fuga e puntualmente lo riprendevano.
Allora per gioco e con l’aiuto degli organizzatori in una tappa che passava da VENARIA REALE e dove vigeva il divieto di caccia, si fece attaccare uno di quei cartelli sulle spalle mentre i fratelli BARALE lo inseguivano con dei fucili di plastica prestati dai bambini del luogo.
Quello spot fece il giro del mondo.
Alla tappa vinta da MECO perchè causa la neve TORRIANI aveva anticipato l’arrivo mentre lui insieme ad una dozzina di corridori lo stavano riprendendo.
All’aiuto dato al suo capitano FRANCO BALMAMION per vincere il primo GIRO d’ITALIA la tappa di CASALE,risultata determinante per la vittoria finale, la tappa di FRABOSA SOPRANA ed altre ancora, ancora.
Franco per ringraziarlo quando va a trovarlo, gli regala ancora oggi qualche bottiglia di grappa.
Rimpianti? quando si perde ce ne sono sempre specialmente quando fori, quando cadi anche per colpa di altri, quando ti ammali in corsa e devi continuare lo stesso, a FRASCATI durante il mondiale dilettanti del 1955 che conclusi al 7° posto con un pò di fortuna in più e magari con più consapevolezza nei miei mezzi avrei potuto vincere, però nella stessa stagione vinsi la prova in linea a BARCELLONA dei giochi del MEDITERRANEO.
Tutto sommato sono soddisfatto della mia carriera.
VAN LOOY e i suoi “giannizzeri” erano tremendi, in corsa dovevi guardarti le spalle mentre DARRIGADE ANQUETIL, RIVIERE erano dei signori.
Il suo racconto continua; ricorda la bomba da 5.000 calorie che prendeva quando disputava la ROMA NAPOLI ROMA cosi’ composta: melassa, fiocchi d’avena, noci, arancia e miele in quanto a volte si disputavano anche tre gare in un giorno; una dietro motori una in linea e a volte una a cronometro ecco quello era il mio doping.
Oggi PIPPO FALLARINI è un arzillo giovanotto di 85 anni; il suo tempo lo vede impegnato nel sociale, infatti oltre a guidare un’ambulanza collabora con l’ospedale di BORGOMANERO dove assiste gli anziani portando e riportando dal laboratorio provette di sangue ed urina per essere esaminati.
Bravo PIPPO.
Da VAPRIO D’AGOGNA per PEDALE TRICOLORE
ALDO TROVATI e VITO BERNARDI