Barolo, 12 agosto 2020
In alto i calici per George Bennett ed il Ciclismo
30 anni, nato a Nelson (Nuova Zelanda) il 7 aprile 1990, George Bennett vince a Barolo la 104° edizione del Gran Piemonte.
Una vittoria conquistata con grande autorevolezza ma anche con un brivido sulla schiena quasi gelido…perchè Diego Ulissi lo ha contrastato al meglio di quanto potuto ma non sufficiente a precederlo all’arrivo nonostante il vistoso calo di Bennett sulle ultimissime rampe dell’arrivo a Barolo.
Al momento della resa dei conti tra i corridori (poco più di una ventina) al comando è il nostro Vincenzo Nibali il regista della situazione e il siciliano scatta come avrebbe dovuto per lanciare il rush delle fasi finali a Giulio Ciccone che in effetti risponde ma troppo fievolmente e in un batter di ciglio o poco più purtroppo si spegne agonisticamente, non è proprio spento il nostro Ciccone ma, per il momento, non ha la forza di mettersi in competizione.
Bennett è molto determinato, cerca la vittoria e scatta con veemenza e, tra i primi a cercare di contrastarlo il trentino Gianni Moscon ma, forse anche Moscon o più probabilmente George Bennett è al top, nemmeno lui riesce a tenergli la ruota.
Siamo sulla salita della Morra, l’arrivo è lì a una manciata di chilometri e il toscano Diego Ulissi ha da poco fatto rientro nel gruppetto di testa, un rientro costatogli molto caro con una faticaccia che, sommata al residuo di stanchezza dal Giro di Polonia ha messo in difficoltà il corridore della Uae che però non si è affatto arreso ed ha contrastato con decisione Bennett che ad un paio di centinaia di metri dall’arrivo sembrava sul punto di impiantarsi.
Ma è stato soltanto un momento, Ulissi ha cercato di cogliere l’attimo ma la linea bianca era ormai lì, implacabile a fare da notaio all’arrivo del 104° Gran Piemonte sponsorizzato da Eolo che faceva, ancora una volta, sventolare le insegne giallo nere del Team Jumbo Visma con George Bennett sul gradino più alto del podio con Diego Ulissi (Uae), alla sua destra e il belga Mathieu Van Der Poel (Alpecin Fenix) alla sua sinistra.
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DOWNLOAD – Partenza
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DOWNLOAD – Arrivo
a corsa, scattata da Santo Stefano Belbo qualche minuto prima delle 14,00 presentava uno schieramento di 124 corridori ed una giornata assolata, caldissima quasi asfissiante.
Ma i corridori fanno il loro mestiere e si danno subito da fare mantenendo alta la velocità cercando in continuazione di spezzare il tran tran collettivo e dare vita ad una fuga.
E ci riescono in due, Mikkel Frolich Honorè (Danimarca-Deuceninck) e Callum Scotson, (Australia-Michelton Scott) che riescono a fare la differenza ed invogliare un altro tandem a raggiungerli, Philippe Walsleben (Germania-Alpecin Fenix) e Joseph Rosskopf (Usa-CCC).
Un quartetto che pedala in perfetta armonia tanto che, intorno al km. 100, vantano un vantaggio sugli inseguitori di oltre 6 minuti.
Poi inizia il trend negativo col vantaggio che, assai lentamente ma inesorabilmente va a calare.
Il quartetto perde anche l’australiano Callum Scotson attanagliato dai crampi che si ritira mentre gli altri tre continuano a crederci ed insistono.
Il tica tac dell’orologio e la rumba degli inseguitori tirati dagli “Astana” in prima fila sono inesorabili e, dopo 164 chilometri di fuga, entrano in azione i “giustizieri agonistici” col duello all’ultimo colpo di pedale che vede, come già descritto, George Bennett nel ruolo di “giustiziere”.
Poi però, tutti assieme a brindare al ciclismo con un superlativo calice di “Barolo”, Cin cin alla salute di tutti.
Servizio a cura di : Vito Bernardi
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