Cogliere il messaggio di pace di Papa Francesco

di Fabrizio Iseni*
“Non cercate tra i morti colui che è vivo”. Penso che questo passo del Vangelo di Luca sia più che mai attuale.
Lascio ad altri le possibili letture del pontificato di Papa Francesco. Oggi, giorno della sua morte, è il momento del dolore per tutta la comunità cristiana, ma credo, anche per chi appartiene ad altre religioni e ha a cuore uno dei più grandi insegnamenti del pontefice argentino: la pace.
Piangiamo un Papa che in 12 anni di pontificato non si è mai risparmiato per dimostrare la sua vicinanza ai deboli, ai poveri e a tutti coloro che questa società troppo spesso dimentica e lascia indietro. Un modo di condurre la Chiesa faticoso e che l’ha segnato nel fisico e nella salute. Ma nonostante questo, Papa Francesco non si è mai risparmiato. Nemmeno nei giorni più complicati, gli ultimi, della malattia. E anche ieri, giorno della Santa Pasqua, ha voluto partecipare alla celebrazione della Liturgia, si è affacciato su piazza San Pietro e ha voluto “toccare” con mano il popolo dei fedeli. Come a dire a tutti loro e a tutti noi: “Io ci sono”.
Chi ha fede conosce la forza delle parole, dei gesti, ma anche di quei messaggi che non hanno né parole né gesti e che a volte, in maniera superficiale, vengono liquidati come umane coincidenze. E in questo triste giorno vorrei soffermarmi a riflettere su due di questi messaggi.
Il primo. Esattamente 20 anni fa, era il 2 aprile del 2005, morì Papa Giovanni Paolo II. Pochi giorni dopo Pasqua, che quell’anno venne celebrata il 27 di marzo. E anche il pontificato di Woytila fu segnato dalle divisioni politiche mondiali e dalla sua forte volontà di costruire ponti e dialogo tra i popoli.
Il secondo. Papa Francesco saluta l’umana terra nel giorno di Sant’Angelo, il giorno del Sepolcro, il prolungamento della Pasqua, ma anche il momento in cui gli uomini e le donne sentono la necessità di soffermarsi sul messaggio dell’annuncio della Pasqua: la Resurrezione.
E qual è il messaggio più volte mandato da Papa Francesco in questi anni di guerre? La pace. Quindi la speranza è che i potenti della terra colgano questo segno per sedersi e porre fine ai conflitti. L’auspicio è che la morte del pontefice venga davvero presa dagli uomini come il suo ultimo e potente invito a vivere in pace.

*Editore di Malpensa24