Verona, 02 Giugno 2019
Un saluto a tutti gli sportivi di PEDALE TRICOLORE; oggi ultima tappa del GIRO d’ITALIA la 21^ cronometro individuale di VERONA .
17 i km da percorrere, si parte dalla fiera, si affronta la salita delle TORRICELLE ultimo GPM di questa corsa ROSA,si ritorna in pianura sul LUNGADIGE che ci riporta alla mente le passate edizioni del TOUR, quando i ciclisti sfrecciavano uno alla volta sul lungo SENNA, per poi immettersi sui CAMPI ELISI,oggi dopo il LUNGADIGE attraverso il ponte della Vittoria entreranno nel cuore della città di Giulietta e Romeo per terminare la loro prova in piazza Bra, dove verrà preso il tempo ufficiale, mentre gli ultimi metri saranno percorsi su di una passerella rosa posta dentro l’anfiteatro romano: l’ARENA.
Com’è andata la corsa contro il tempo?
Una sorpresa vera è propria, tutti si aspettavano la vittoria di VICTOR CAMPENAERTS recordman dell’ora, oppure lo spunto cattivo di un ROGLIC smanioso di vincere la sua terza tappa a cronometro di questo GIRO, un miracolo di VINCENZO NIBALI.
Niente di tutto ciò; molto probabilmente i 3.537,600 km. percorsi hanno influito notevolmente sulle gambe degli specialisti.
La vittoria è andata ad un ragazzo texano HAGA CHAD della squadra di DUMOULIN, quest’anno particolarmente sfortunata, che è riuscito ad imporsi davanti a CAMPENAERTS con 3″e 67, al belga DE GENDT lasciato a 6″44 al nostro bravissimo CARUSO ottimo 4° a 8″52.
Vincenzo NIBALI si è battuto come un leone, di più non poteva dare, è arrivato persino prima di ROGLIC con un vantaggio di 3″23.
Che GIRO è stato?
E’ stato un GIRO a mio avviso a luci ed ombre, rovinato in parte dal maltempo specialmente durante i primi quindici giorni di gara; l’assenza di corridori di primo piano per una corsa a tappe già prima del via, come PINOT, FROOME, VALVERDE, BERNAL ai quali successivamente si è aggiunta quella sfortunata di DUMOULIN, aver sottovalutato CARAPAZ che tra l’altro non era un neofita ma, al GIRO, aveva già dimostrato il suo valore, la mancata effettuazione del GAVIA che forse poteva ribaltare completamente la classifica generale quel giorno a PONTE di LEGNO.
La pessima conduzione tecnica della MOVISTAR che nel corso della penultima tappa; FELTRE-CROCE d’AUNE aveva lasciato solo CARAPAZ ad affrontare la difficile discesa dal CROCE d’AUNE per poi continuare sul MONTE AVENA, permettendo a LANDA MEANA di uscire dal gruppo, per cercare di vincere un’ipotetica tappa al penultimo giorno, con la maglia ROSA in casa.
Il mancato attacco di NIBALI sul MANGHEN, le prolungate spinte a ROGLIC in salita da parte di tifosi sloveni avvenute non soltanto nella tappa di sabato, ma anche in precedenza e non sanzionate e per ultimo l’episodio del colombiano MIGUEL ANGEL MORENO fatto cadere da….. non so come definirlo, con la sua conseguente giustificata ma, eccessiva reazione che avrebbe potuto costargli cara in tutti i sensi; prima il danno e poi la beffa.
Questi fatti a mio avviso hanno in qualche modo offuscato il colore ed il calore di una corsa del valore del GIRO d’ITALIA.
So già che molti diranno, ma al TOUR ne sono successe di peggio e chissà quante ancora ne succederanno; va bene, è vero allora lasciamo che accadano al TOUR.
Le cose belle che non sono mancate: sono la vittoria di CICCONE a PONTE di LEGNO dopo essere transitato primo su tutti i GMP di giornata; la sua bella maglia AZZURRA di re della montagna conquistata lottando giorno per giorno, le vittorie di MASNADA, premiato anche come corridore più combattivo, BENEDETTI,CATALDO e CIMA tutti successi ottenuti da uomini inaspettati.
Come poi dimenticare le brucianti volate di ACKERMAN, il duro lavoro di POZZOVIVO e CARUSO in montagna per il loro capitano, i 6 giorni in maglia rosa di VALERIO CONTI, i due successi del basco PELLO BILBAO e per finire onore al merito.
RICHARD ANTONIO CARAPAZ MONTENEGRO da EL CARMELO- ECUADOR, cresciuto ciclisticamente in Colombia ha vinto meritatamente il 102° GIRO d’ITALIA, le sue gesta sono state seguite ed apprezzate in diretta sul maxi schermo nel mercato di TULCAN sua dimora abituale, senz’altro nei prossimi giorni riceverà un’encomio solenne, da parte del presidente della repubblica dell’ECUADOR, peccato che ieri a VERONA non ci fosse nemmeno un giornalista del suo paese, ma soltanto tanti, tanti connazionali che lo hanno festeggiato degnamente.
Il nostro VINCENZO e la sua squadra hanno fatto come già detto il possibile per cercare di riuscire a vincere, forse per lo squalo dello stretto questa era la sua ultima occasione, lui stesso aveva dichiarato che il podio non gli interessava, per lui contava solo il gradino più alto. GRAZIE LO STESSO VINCENZO! e poi mai dire mai.
CLASSIFICA FINALE:
1° RICHARD CARAPAZ ECUADOR MOVISTAR KM 3.537,600 in 90h 01’47” media 39,291
2° VINCENZO NIBALI ITALIA BAHRAIN MERIDA a 1’05”
3° PRIMOZ ROGLIC SLOVENIA JUMBO VISMA a 2’30”
4° MIKEL LANDA MEANA SPAGNA MOVISTAR a 2’38”
5° BAUKE MOLLEMA OLANDA TREK SEGAFREDO a 5’43”
6° RAFAL MAJKA POLONIA BORA HANSGROHE a 6’56”
7° MIGUEL ANGEL LOPEZ COLOMBIA ASTANA a 7’26”
8° PHILIPH SIMON YATE GRAN BRETAGNA MITCHELTON SCOTT a 7’49”
9° PAVEL SIVAKOV RUSSIA INEOS a 8’56”
10°ILNUR ZAKARIN RUSSIA KATUSHA ALPECIN a 12’14”
LE ALTRE MAGLIE:
MAGLIA CICLAMINO: class. a punti: PASCAL ACKERMANN GERMANIA BORA HANSGROHE
MAGLIA AZZURRA: RE DELLA MONTAGNA GIULIO CICCONE ITALIA TREK SEGAFREDO
MAGLIA BIANCA: class. giovani MIGUEL ANGEL LOPEZ MORENO
PREMIO COMBATTIVITA’ FAUSTO MASNADA ITALIA ANDRONI GIOCATTOLI SIDERMEC
Purtroppo debbo concludere con una triste notizia:
la scomparsa di FABRIZIO FABBRI condoglianze a tutta la famiglia dalla redazione di PEDALE TRICOLORE.
DA VERONA PER PEDALE TRICOLORE
ALDO TROVATI