Prato, 23 Gennaio 2017
Fu fedelissimo gregario di Gino Bartali – La sua storica vittoria al Parco dei Principi
E’ MORTO GIOVANNI CORRIERI LA “FRECCIA SICILIANA”
Ci ha lasciati anche la “Freccia Siciliana” così come fu definito quando gareggiava.
Alla veneranda età di 97 anni, il suo compleanno si sarebbe celebrato il prossimo 7 febbraio, è morto a Prato dove risiedeva Giovanni Corrieri.
Era nato a Messina ma non ancora maggiorenne si trasferì a Prato città che poi non ha più lasciato.
Passista e velocista, professionista dl 1945 al 1955 con 15 vittorie in carriera, legò praticamente tutta la sua carriera quale fedelissimo gregario del grande Gino Bartali.
Vinse il Giro di Calabria del ’45 e poi la sua prima delle sette tappe vinte al Giro d’Italia sul traguardo di Cesenatico nella corsa rosa del 1947 con la maglia della Viscontea.
In pratica dal 1948 in poi fu sempre a fianco di Bartali.
E proprio nel 1948 al Tour de France ci furono per Giovannino Corrieri momenti esaltanti che amava ricordare sempre.
Fu preziosa spalla di Bartali che si aggiudicò il Giro di Francia, mentre Corrieri s’impose nella quarta tappa da Strasburgo a Metz davanti a Ockers, e nell’ultima al Parco dei Principi a Parigi superando Teisseire.
Una vittoria quest’ultima di grande prestigio.
Tra le sue vittorie oltre alle sette tappe al Giro d’Italia e alla tre al Tour de France, un successo di tappa al Giro di Germania, la Sassari-Cagliari.
Chiuse la sua carriera a 35 anni nel 1955 vincendo con la maglia dell’Arbos la tappa di Viareggio al Giro.
Giovannino Corrieri fu per molti anni anche presidente del Club Glorie del Ciclismo Toscano fondato a Montemurlo.
Da tempo era bloccato a letto nella sua abitazione pratese dove ha ricevuto in questi anni numerose visite di amici e conoscenti del mondo del ciclismo.
Stasera poco prima delle 21 la morte di quello che è stato un grande ed ammirevole personaggio del nostro ciclismo.
Ai famigliari di Giovanni Corrieri giungano le espressioni del più vivo cordoglio da parte dell’intero movimento ciclistico nazionale e del Presidente della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco.
ANTONIO MANNORI